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La sostanza di natura glicidica, non digeribile, presente negli alimenti di origine vegetale. Questo termine comprende diverse sostanze: cellulosa, emicellulosa, pectina, gomme, lignina, mucillaggini. L'apporto di fibre è importante per la nostra alimentazione in quanto esse permettono un corretto transito intestinale, grazie al loro effetto meccanico, attirano acqua nel lume intestinale favorendo l’aumento della massa fecale e trattengono e riducono l'assorbimento di altre sostanze come il colesterolo.
La quantità consigliata di fibre alimentari è di circa 15 grammi al giorno, in tal modo si ha formazione di feci facilmente evacuabili. Inoltre un loro consumo regolare è stato associato ad una ridotta probabilità di insorgenza di alcune malattie come emorroidi, stitichezza, calcolosi biliare, cancro al colon e al retto.
Vecchia categoria di farmaci per l'abbassamento dei lipidi, particolarmente efficaci nel trattamento di alti livelli di trigliceridi.
E' una proteina (globulina) filamentosa biancastra ed elastica, che si forma durante il processo di coagulazione del sangue per azione della trombina su uno specifico precursore del plasma, il fibrinogeno. Inoltre, la fibrina si forma anche durante processi infiammatori per bloccare nel coagulo l’agente responsabile dell’infiammazione (per esempio, nelle pericarditi e nelle glomerulonefriti).
Proteina (globulina) sintetizzata dal fegato, indispensabile per la coagulazione del sangue. La sua concentrazione ematica è di 200-400 mg per 100 ml.
E' una proteina (globulina) circolante sintetizzata dal fegato, la cui attività è indispensabile per la coagulazione del sangue. La sua concentrazione ematica è di 200-400 mg per 100 ml.
O ipofibrinogenemia, è la diminuzione della concentrazione di firbinogeno nel sangue. La forma gamma è dovuta a mutazioni del gene FGG. Si manifesta con disturbi della coagulazione del sangue e con la comparsa di emorragie disseminate.
Processo enzimatico che consiste nella dissoluzione della fibrina (formata dal fibrinogeno durante il processo di coagulazione del sangue) ad opera della plasmina o fibrinolisina. Questo enzima si trova nel sangue in forma inattiva (plasminogeno) e viene attivato da diversi fattori presenti sia nel plasma che nei tessuti. In determinate situazioni patologiche si può avere una rapida liberazione di fattore attivante il plasminogeno nella circolazione generale, con formazione di plasmina che non può venir inattivata dalle antiplasmine. Questa condizione predispone fortemente alle emorragie e può aversi, ad esempio, in seguito ad interventi chirurgici, in particolar modo sul polmone e sulla prostata, in casi di tumori maligni o in patologia ostetrica.
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