Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di bob (del 13/01/2012 @ 12:34:47, in Lettera U, visto n. 1242 volte)
Settore delle divisioni ospedaliere di cardiologia destinato alla cura delle problematiche cardiache. Le unità coronariche sono dotate di strumenti sofisticati per affrontare indagini diagnostiche e procedimenti terapeutici urgenti: monitor elettrocardiografici con sistema di allarme per ogni letto, defibrillatori elettrici, respiratori a mano ed automatici, stimolatori transtoracici non invasivi, strumentari per misurare la pressione arteriosa e quella venosa, per effettuare intubazioni, tracheotomie, cateterismi cardiaci.
Forma farmaceutica di consistenza molle e untuosa, impiegata come veicolo per farmaci ad azione locale, destinati a essere assorbiti per via cutanea. Come eccipienti si utilizzano lanolina, vaselina, oli vegetali (di mandorle, di arachidi), trigliceridi di acidi grassi idrogenati, glicerina, polietilenglicoli, amido.
L'onicocriptosi, che in genere riguarda l'alluce, si crea quando esce dai suoi binari e la lamina cresce nella carne, con infiammazione, dolore e formazione di tessuto infetto (granuloma reattivo). L'intervento standard per il trattamento delle unghie incarnite è la fenolizzazione.
Tra le cause, oltre che l'uso di calzature alla moda non idonee per la forma del piede, occorre considerare il sovrappeso, specie tra gli adolescenti, ma anche un modo sbagliato di tagliare le unghie dei piedi.
L'asportazione completa dell'unghia ha lasciato il posto a un intervento ambulatoriale molto meno cruento, la fenolizzazione, che ormai è il trattamento standard per l'elevato tasso di successo e il basso rischio di effetti collaterali: il paziente può camminare una volta dimesso senza sentire dolore e le cure risultano spesso definitive.
Di Admin (del 03/06/2011 @ 13:33:06, in Lettera U, visto n. 2708 volte)
L'Unghia è costituita da cinque
strutture cutanee modificate: la matrice
ungueale, la lamina ungueale, il letto ungueale,
la cuticola e le pieghe
ungueali. Le unghie si formano nella matrice ungueale.
La zona della matrice va dal solco
ungueale fino alla lunula. La matrice è costituita
da uno strato germinativo che
produce cheratina, una proteina molto
resistente, e di continuo nuove cellule. Il
processo di cheratinizzazione della matrice
porta alla formazione della lamina ungueale.
Per via della scissione cellulare nella
matrice, le cellule cheratinizzate vengono
spinte dalla zona posteriore (prossimale)
verso quella anteriore (distale). La parte
più giovane della lamina ungueale, incuneata
profondamente nella tasca ungueale
prossimale, viene detta radice dell’unghia.
La matrice determina spessore e dimensione
della lamina ungueale. Se la matrice
viene danneggiata o traumatizzata può
succedere che l’unghia non nasca e quindi
non cresca come di norma.
La lamina ungueale, la parte superficiale
e più visibile dell’unghia, è costituita da
cheratina fortemente indurita e compatta,
non contiene nervi né vasi sanguigni, è
quindi un tessuto privo di vita. Oltre alla
cheratina, l’unghia contiene lipidi, acqua,
alcuni microelementi e una minuscola
quantità di calcio. La lamina ungueale ha
uno spessore che va dai 0,5 ai 0,7 mm ed è
formata da 100 fino a 150 strati cellulari
sovrapposti. In maniera più specifica si distinguono
tre strati:
L’unghia dorsale, lo strato superiore e
più duro della lamina ungueale, è composto
da cellule piatte saldamente legate fra
loro.
L’unghia intermedia, lo strato interno e
spesso, è composto da fibre di cheratina
molli, disposte parallelamente alla radice
dell’unghia.
Osso breve del carpo della mano che si articola con il piramidale, il capitato, il semilunare e con due metacarpali; ha forma piramidale e deriva da due abbozzi cartilaginei, uno dei quali scompare nelle successive fasi di sviluppo.
Manifestazione dell'epilessia psicomotoria dovuta a lesioni dell'uncino dell'ippocampo e contrassegnata da allucinazioni olfattive e gustative, associate spesso a movimenti automatici delle labbra e della lingua, talvolta anche a sentimenti di derealizzazione, déjà-vu ecc.
Di Admin (del 11/01/2012 @ 14:04:44, in Lettera U, visto n. 1215 volte)
Umore vitreo, detto anche corpo vitreo, è una sostanza trasparente di aspetto gelatinoso che riempie la cavità posteriore del bulbo oculare, precisamente lo spazio compreso tra la superficie posteriore del cristallino e la retina. Funge da mezzo di rifrazione e di mantenimento della tensione oculare.
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