Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Farmaco appartenente alla categoria dei neurolettici atipici: è efficace nella terapia delle demenze e delle forme di agitazione. Sembra comportare meno effetti collaterali rispetto ai neurolettici classici.
L’OKG (ornitina alfa-chetoglutarato) è un integratore alimentare per sportivi.
È la sintesi di due unità di ornitina e una molecola di alfa-chetoglutarato. È una sostanza utilizzata comunemente dagli atleti per aumentare la massa muscolare e ridurre al contempo quella grassa, stimolare il sistema immunitario e velocizzare i tempi di recupero fra una prestazione e l'altra.
A livello medico, l'OKG si usa per il trattamento delle ustioni e per il recupero di chi è stato sottoposto a intervento chirurgico.
È sostanzialmente privo di controindicazioni; l'unico effetto collaterale è l'aumento del senso di fame dovuto all'aumento dei livelli di insulina.
Come elemento di sintesi, non è possibile assumerlo tramite l'alimentazione, ma soltanto attraverso specifici integratori.
Metodo di contraccezione naturale, largamente utilizzato: si basa sul calcolo del periodo fecondo della donna, valutato sulla durata del ciclo più lungo e di quello più breve nei dodici mesi precedenti, per astenersi dai rapporti sessuali nei giorni supposti fertili, che sono in senso stretto i tre giorni che precedono l'ovulazione e il giorno dell'ovulazione. In caso di cicli regolari, siano essi lunghi o brevi, l'astinenza si limita a nove giorni, mentre in caso di cicli irregolari tale periodo aumenta limitando, anche notevolmente, il numero dei giorni in cui si possono avere rapporti. Anche se ben applicato (cioè con calcoli esatti, ai quali attenersi scrupolosamente), la sicurezza del metodo è estremamente bassa, poiché l'ovulazione può avvenire in anticipo o ritardare per svariate cause, fisiche ed emotive: il rischio di gravidanza può essere lievemente ridotto se si associano altre metodiche, per esempio, la rilevazione della temperatura basale o la ricerca del muco cervicale (metodo Billings).
L'indice di Pearl, che misura la percentuale di insuccesso dei metodi contraccettivi, per l'Ogino-Knaus si attesta attorno al 16-30%, percentuale molto insoddisfacente se rapportata ai metodi contraccettivi ormonali e alle barriere o ad altri metodi naturali, come il Metodo sintotermico (2%) e il metodo Billings (in media 1.45%).
Esame dell'occhio effettuato mediante oftalmoscopio, che consente di osservare dettagliatamente il fondo oculare con un ingrandimento fino a 10 volte.
Tecnica che esplora il 100% della superficie retinica e di identificare le aree che necessitano di una valutazione più approfondita.
Utilizzando l’oftalmoscopio diretto l’immagine appare diritta ed ingrandita, fatto comodo per l’osservatore, però il campo osservabile è ridotto rispetto a quello ottenuto con la tecnica precedente e la periferia della retina è mal esplorabile.
E' un esame per osservare il fondo dell'occhio, cioè la retina e l'origine del nervo ottico. Permette anche di controllare i vasi della retina, il loro aspetto e la loro morfologia, che possono essere modificati da varie affezioni generiche.
Questa indagine viene effettuata sistematicamente in occasione di un esame oftalmico completo.
Aspetti tecnici
L'oftalmologo ha a disposizione diverse tecniche. Quando desidera esaminare solo il nervo ottico, per esempio dopo un trauma cranico, osserva il fondo dell'occhio senza instillarvi alcun prodotto.
Quando è necessario un esame più completo, in particolare per uno studio della retina, deve invece dilatare la pupilla.
Come si fa
Il medico comincia con l'instillare una goccia di collirio in ciascun occhio, in due o tre riprese, a intervalli di cinque minuti. Bisogna aspettare dai 15 ai 20 minuti circa prima che faccia effetto. Fintanto che la dilatazione perdura, il paziente prova una sensazione di annebbiamento visivo che gli impedisce di leggere.
Il fondo dell'occhio può allora essere esaminato in modi diversi: con l'oftalmoscopia diretta, con l'oftalmoscopia indiretta e con la biomicroscopia (o esame con la lampada a fessura).
- Per l'oftalmoscopia diretta il medico utilizza un piccolo strumento cilindrico che tiene in mano e alla cui estremità si trova una lampadina che indirizza nell'occhio uno stretto fascio luminoso. Chiede al paziente di guardare lontano e dirige la luce attraverso la pupilla; può così vedere l'origine del nervo ottico ed esaminare la retina quadrante per quadrante. Questo esame non fornisce informazioni molto complete, ma presenta il vantaggio di essere rapido;
- per l'oftalmoscopia indiretta, il medico si mette in testa un casco che indirizza un fascio luminoso sulla retina del paziente, poi interpone tra il fascio e l'occhio una lente fortemente convergente. Esamina allora il fondo dell'occhio in visione binoculare, in modo da apprezzare la profondità. L'esame dura circa tre minuti per occhio;
- per la biomicroscopia, il medico fa sedere il paziente davanti allo strumento, col mento e la testa appoggiati su appositi sostegni. Tra il fascio luminoso e l'occhio frappone una lente fortemente convergente. Può anche posare direttamente sulla cornea, dopo aver instillato una o due gocce di collirio anestetico, un vetro di contatto che fa ruotare delicatamente per esaminare tutti i quadranti della retina. L'esame dura circa tre minuti per occhio.
Effetti fastidiosi
L'intensità del fascio luminoso lascia, subito dopo l'oftalmoscopia, un forte abbagliamento, con visioni colorate, che dura solo uno o due minuti e il paziente non deve preoccuparsi.
Invece, l'annebbiamento visivo dovuto alla dilatazione della pupilla dura per qualche ora. è quindi consigliabile che il paziente non guidi per tornare a casa.
Se il tempo è sereno, gli occhiali da sole evitano la sensazione sgradevole dell'accecamento luminoso.
Cosa si deve sapere
Ci sono alcune controindicazioni alla dilatazione della pupilla, come un precedente glaucoma acuto, su cui il medico indaga sistematicamente prima di instillare il collirio.
Si possono conoscere subito i risultati dell'esame.
Paralisi dei muscoli oculari: è totale, se li interessa tutti; interna, quando compromette i muscoli intrinseci del globo oculare (per esempio, lo sfintere dell'iride e il muscolo ciliare); esterna, quando colpisce i muscoli estrinseci. Può essere causata da una lesione di natura nervosa (oftalmoplegìa neurogenica da diabete, lesioni nucleari per infarti, tumori, malattie demielinizzanti, lesioni a livello del seno cavernoso) o muscolare (oftalmoplegìa miopatica da miastenia, distiroidismo, miopatie oculari). La oftalmoplegìa internucleare consiste in un'alterazione della motilità coniugata degli occhi in direzione laterale, causata spesso da lesione del fascicolo longitudinale mediale (sclerosi a placche, lesioni ischemiche).
|
<
|
settembre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | | | | | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
|
|
|
|
|
|
|