Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Possono essere sia mono sia bilaterali.
La causa risiede in una malformazione della cartilagine e possono essere corrette grazie ad un intervento di auricoplastica a mezzo laser, realizzata in anestesia locale e consigliata anche ai bambini in età prescolare.
L'auricoplastica consiste nell'incisione del solco retroauricolare e nella modifica della forma e della dimensione della cartilagine. Laddove sia necessaria la ricostruzione della tubulatura che rifinisce l'orecchio, si effettua un ripiegamento della cartilagine grazie ai punti di sutura. Le cicatrici residue non sono visibili perché vengono, di fatto, nascoste dalla piega retroauricolare.
Detto anche metaproterenolo, è un farmaco adrenergico beta2-stimolante selettivo. Possiede infatti una spiccata azione broncodilatatrice, anche se esercita pure effetti stimolanti sul cuore, del quale aumenta la frequenza del battito e la forza di contrazione. Viene adoperata per la terapia di lunga durata delle affezioni ostruttive croniche delle vie aeree (asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva, enfisema polmonare) e nel trattamento del broncospasmo acuto.
Processo infiammatorio del testicolo, a decorso acuto o cronico consistente nell'ingrossamento acuto o cronico di uno o di entrambi i testicoli, parte dell'apparato genitale maschile.
Le cause più frequenti di orchite sono di origine batterica, da germi provenienti dalle vie urinarie (talvolta per manovre quali il cateterismo) o dal circolo ematico generale. Una tipica forma di orchite è quella che segue la parotite e che, in soggetti adulti, può provocare sterilità.
I sintomi dell'infiammazione sono un forte dolore locale associato in genere all'aumento di volume e di consistenza dello scroto, tumefazione testicolare, edema e arrossamento dello scroto, febbre tra i 37 e 38°. Talvolta compare un lieve sanguinamento delle urine ed una atrofia testicolare con un calo della produzione degli spermatozoi.
La terapia si basa essenzialmente sulla somministrazione di antibiotici e cortisonici; si può ricorrere a interventi chirurgici per svuotare eventuali raccolte purulente e diminuire la tensione all'interno della borsa scrotale.
Processo infiammatorio,più spesso di natura infettiva, acuto o cronico che interessa testicolo ed epididimo.
Può essere unilaterale oppure colpire entrambi i testicoli contemporaneamente.
La patologia, a parte la differente estensione anatomica, presenta molte analogie con l'orchite.
Una forma particolare di orchiepididimite è quella tubercolare, oggi meno frequente; essa spesso inizia come epididimite isolata, poi si estende al testicolo, ed è quasi costantemente associata a interessamento delle vie urinarie.
Può avere molteplici cause: infezione della prostata, dell’uretra o della vescica, complicanza di un adenoma prostatico, tubercolosi ecc.
Si manifesta con aumento di volume di una borsa scrotale, molto doloroso, accompagnato da febbre e bruciore alla minzione.
L’infezione può procedere fino alla formazione di un vero e proprio ascesso, che di solito si apre spontaneamente sulla cute dello scroto, senza rendere necessaria l’incisione chirurgica.
L’esame citobatteriologico delle urine conferma la presenza di germi (nella maggior parte dei casi colibacilli) e pus, oltre a permettere di effettuare un antibiogramma al fine di determinare l’antibiotico più adatto.
Il trattamento consiste nella prescrizione di antibiotici e antinfiammatori, e nel riposo a letto durante la fase acuta dell’infiammazione.
Se trascurata o non adeguatamente trattata, l’orchiepididimite può diventare cronica e provocare la comparsa di noduli nell’epididimo, responsabili di sterilità in caso di localizzazione bilaterale.
Asportazione chirurgica di uno o entrambi i testicoli.
Viene eseguita per processi neoplastici, per tubercolosi del didimo o dell’epididimo, per necrosi ischemica conseguente a torsione acuta del funicolo spermatico, sulla quale non si sia intervenuti tempestivamente.
L'indicazione principale è rappresentata dai tumori del testicolo primitivi maligni (seminomi, corionepiteliomi). Un'orchiectomia bilaterale fa parte del programma terapeutico del cancro della prostata, la cui crescita è dipendente dalla secrezione di ormoni sessuali maschili (testosterone).
L'intervento si esegue per via scrotale o inguinale, previa legatura dei deferenti e dei vasi e la resezione dell’epididimo.
E'ad oggi il principale trattamento del criptorchidismo.
L'intervento chirurgico consiste nel fissare un testicolo, ritenuto in cavità addominale o nel canale inguinale, nella sua sede nello scroto.
Poichè la ritenzione testicolare potrebbe condurre alla degenerazione neoplastica della gonade ed all'arresto della spermatogenesi è utile eseguire precocemente questo tipo di intervento, generalmente entro il secondo anno di vita. Tale procedura dovrebbe essere eseguita dopo il dodicesimo mese di vita, periodo durante il quale il testicolo potrebbe ancora concludere la sua discesa fisiologica nello scroto.
Esistono diversi interventi chirurgici per la correzione del criptorchidismo, che differiscono fra loro generalmente solo per la tecnica di fissaggio del testicolo nello scroto.
Si procede generalmente con una incisione inguinale tramite la quale si localizza il testicolo e al posizionamento di quest'ultimo nella sacca scrotale tramite una seconda incisione.
Alcune volte la lunghezza del dotto deferente dei vasi è sufficiente e consente di riportare il testicolo nell'emiscroto senza eccessiva tensione. Se, invece, i vasi spermatici non hanno una lunghezza tale da consentire un tale intervento, è possibile optare per un intervento in due tempi, lasciando il testicolo in una posizione intermedia ed operando nuovamente il paziente in un secondo momento; in alternativa, infine, si può procedere alla sezione dei vasi spermatici interni e nel posizionamento del testicolo nell'emiscroto, affidando il suo apporto arterioso alle altre arterie minori. Infine, nel caso di testicolo localizzato in sede intraddominale, molto utile può essere il ricorso alla laparoscopia.
Tecnica diagnostica per lo studio dell'orbita, al fine di definire la posizione del bulbo oculare, il suo diametro e la localizzazione di eventuali corpi estranei intraorbitari. Si effettua iniettando un mezzo di contrasto gassoso (generalmente aria) dietro il bulbo oculare ed eseguendo poi l'esame radiografico o, meglio, ecografico.
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