Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Termine con cui si indica genericamente ogni malattia dell'intestino. Ad esempio, enteropatia essudativa, patologia di origine sconosciuta, forse su base malformativa linfatica congenita; enteropatia da glutine, caratterizzata da malassorbimento con sprue e atrofia dei villi intestinali a causa di intolleranza al glutine. Fin dalla prima infanzia è presente steatorrea; enteropatia proteino-disperdente, ossia eccessiva perdita di proteine tramite la mucosa intestinale che essere conseguente a diverse condizioni patologiche: infiammazioni intestinali, a causa di estese ulcerazioni presenti nella mucosa; alterazioni diffuse della mucosa come nel morbo celiaco; rapida desquamazione delle cellule epiteliali della mucosa e linfangectasia intestinale.
Emorragia intestinale, con sangue che proviene da un tratto non meglio precisato del tubo digerente. Le cause possono essere malformazioni congenite all'ulcera peptica, infezioni e traumi. I disturbi consistono nella comparsa di sangue rosso vivo oppure nerastro nelle feci, raramente nella presenza di sangue nel vomito, frequentemente in borborigmi e a volte in dolori addominali crampiformi; nel caso di forti emorragie, possono manifestarsi sintomi e segni sistemici di anemia, fino ad arrivare alla disidratazione e allo shock. La diagnosi consiste sulla ricerca del punto di sanguinamento, se raggiungibile per via endoscopica superiore o inferiore; ecografia e TAC sono in grado di rivelare la presenza di ematomi o raccolte sanguigne intraddominali, ma - nei casi in cui ci siano dei dubbi - può essere necessaria l'esecuzione di una scintigrafia con emazie marcate (tecnica diagnostica che ricorre all'inoculazione di globuli rossi radioattivi). Talora, specialmente nell'evenienza di forti o frequenti emorragie, è necessario ricorrere a una laparotomia esplorativa. Dal punto di vista terapeutico, l'impiego della somatostatina o della glipressina ha consentito di limitare il ricorso alle trasfusioni di sangue, mentre l'endoscopia, quando le lesioni non sono situate nell'intestino tenue, ha permesso con l'uso del laser e della elettrocoagulazione di evitare molti interventi chirurgici. Altrettanto efficace si è dimostrata l'embolizzazione in corso di arteriografia del circolo sanguigno che rifornisce il tubo digerente, soprattutto nelle lesioni sanguinanti non raggiungibili per via endoscopica (cioè tutte quelle localizzate nell'intestino tenue, nel fegato, nel pancreas e nell'intestino cieco).
Intervento chirurgico con cui l'intestino tenue viene messo in comunicazione con l'esterno. Lo Scopo dell'enterostomìa è di creare un ano artificiale in caso di estese asportazioni di colon, o di permettere l'alimentazione in pazienti con ostruzioni a livello gastrico o esofageo. L'enterostomia a canna di fucile, indica due segmenti separati di intestino paralleli tra loro simili alle canne di un fucile da caccia nel punto in cui attraversano la parete addominale.
Termine che indica in modo generico una tossina prodotta all'interno dell'intestino, più spesso una tossina generata da alcuni ceppi di stafilococco, che è all'origine di intossicazioni alimentari acute. In genere è termostabile, di basso peso molecolare e solubile in acqua. L'enterotossina tende ad essere citotossica e distrugge le cellule alterando la permeabilità della membrana plasmatica delle cellule epiteliali della mucosa intestinale.
Le enterotossine hanno un effetto molto marcato sul tratto gastrointestinale, e causano vomito, diarrea e dolore addominale. L'aumentata permeabilità agli ioni cloruro porta perdite nel lume ed è seguita dal movimento di sodio e acqua. Dopo poche ore dall'ingestione di enterotossina si genera una diarrea secretoria. Numerosi e diversi batteri producono enterotossine capaci di creare un simile effetto, fra questi lo Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Vibrio cholerae ed altri.
Infiammazione che riguarda i legamenti articolari nel loro punto di inserzione nell'osso. È una manifestazione caratteristica dell'artrite reumatoide.
Esistono diverse tipologie di entesopatia, fra cui: borsite sottoacromio-deltoidea; entesopatia del tendine d'achille; sindrome della spalla di Milwaukee; tendinopatia inserzionale della cuffia dei rotatori; tendinopatia inserzionale degli estensori della mano (meglio nota con il termine di epicondilite laterale); tendinopatia inserzionale dei flessori del polso e della mano (più conosciuta con il nome di epicondilite mediale o epitrocleite).Ogni tipo di trauma o infiammazione a carico dell'entesi genera una entesopatia. Alcune malattie endocrine e metaboliche e anche alcuni tipi di farmaci possono essere all'origine di un'entesopatia. Per quanto riguarda le forme localizzate esse sono più diffuse fra gli atleti e i nomi delle infiammazioni tipiche prendono il nome dalla professione svolta (come ad esempio il gomito del tennista).
Fra i sintomi e i segni clinici sono riscontrati soprattutto edema e sclerosi reattiva.
Detto anche endoderma, è un foglietto embrionale formato attraverso un processo di introflessione della lamina embrionale, all'inizio della terza settimana di vita intrauterina. Da esso prende origine l'epitelio dell'apparato digerente e le ghiandole a questo annesse. In particolare, l'endoderma dà origine all'intestino primitivo (anteriore, medio e posteriore), da cui prendono vita l'epitelio dell'apparato respiratorio, dell'apparato digerente e delle ghiandole ad esso annesse (fegato, pancreas, ecc.) e di una parte dell'apparato urinario (vescica urinaria e uretra).
Incurvamento patologico della palpebra verso l'interno, con eventuale posizione difettosa delle ciglia, che si trovano rivolte verso il bulbo oculare. Può avere origine cicatriziale o spastica, per spasmo del muscolo orbicolare. In genere è monolaterale e si verifica più di frequente nella palpebra inferiore.
Le ciglia si vengono a trovare a contatto col bulbo oculare e lo graffiano. Le lesioni della cornea si possono spesso trasformare in ulcere; è ciò che può avvenire, ad esempio, se si è colpiti da tracoma. La terapia risolutiva è chirurgica.
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