Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Forma farmaceutica per uso esterno che consiste in un impasto solido, che presenta un punto di fusione sufficientemente basso, così da rammollire senza sciogliersi attraverso il contatto del corpo umano, e dotato di un forte potere adesivo. Normalmente viene usato spalmato su supporti di tela o di plastica spesso bucherellata, per far respirare la pelle su cui aderisce.
Raccolta di pus in una cavità dell'organismo (come la pleura, il seno mascellare, la cistifellea ecc.). Abitualmente con questo termine viene indicata la presenza di un versamento infetto o francamente purulento nel cavo pleurico. Generalmente è secondario alla diffusione di una infezione proveniente dagli organi circostanti. Comunemente si presenta con dolore toracico, febbre, sudorazione notturna, tosse e perdita di peso. Va eseguita un'adeguata terapia antibiotica mirata (dopo coltura batteriologica di un campione di liquido prelevato in corso di toracentesi). Se il liquido è denso e localizzato, con un alto numero di leucociti, e il pH è basso, è richiesto il drenaggio della raccolta. Se il drenaggio toracico "a cielo coperto" non riesce a risolvere il quadro nell'arco di alcuni giorni, sono indicati la toracotomia e il drenaggio "a cielo aperto". Non raro è anche l'empiema colecistico, complicazione possibile di un quadro di calcolosi della colecisti, per il quale è necessario procedere con l'asportazione chirurgica del viscere (colecistectomia).
Classe di additivi alimentari utilizzati per stabilizzare e omogeneizzare sostanze disperse in fasi solide o liquide tra loro non miscibili, in virtù del fatto che diminuiscono la tensione superficiale tra le due fasi consentendo loro di compenetrarsi. Effetto emulsionante è anche quello che viene esercitato dalla bile nei confronti dei lipidi assunti con la dieta, poi ridotti a particelle più piccole, aumentando la superficie complessiva utile per l'attacco da parte degli enzimi deputati alla loro digestione (lipasi).
Mescolanza di due liquidi non solubili uno nell'altro attraverso dispersione di gocce di un liquido in un altro: nell'insieme, è un liquido d'aspetto lattescente che contiene in sospensione una sostanza grassa finemente divisa.Le emulsioni fanno parte di una classe più generale di sistemi a due fasi denominati colloidi. La stabilità dell'emulsone dipende da: la densità delle due fasi; la temperatura e la presenza di sostanze tensioattive (emulsionanti); la presenza di elettroliti
Tipiche emulsioni sono i sistemi acqua in olio (A/O, dove l'acqua è dispersa in olio), oppure olio in acqua (O/A, dove l'olio è disperso in acqua, per esempio nella maionese).L'emulsionante può essere già presente nella sostanza da emulsionare (emulsioni naturali) oppure essere aggiunto con il veicolo (emulsioni artificiali).Sono emulsioni naturali, stabilizzate da proteine, il latte e il burro.Le emulsioni artificiali sono utilizzate in farmacia (olio di fegato di merluzzo emulsionato), in cosmesi (creme), nell'industria dei detersivi, dei lubrificanti, delle vernici, degli insetticidi, e si preparano utilizzando emulsionatori, costituiti da recipienti in cui sono montate una o più eliche che ruotano ad alta velocità.
Detto di ogni apparato oppure organo che serve a eliminare dall'organismo i prodotti di rifiuto.Gli organi emuntori primari sono: Fegato/cistifellea, organo filtro di fondamentale e vitale importanza. Qualsiasi elemento chimico penetri all’interno del nostro organismo, prima di venire eliminato, viene filtrato e spesso trasformato, dal fegato;rene, filtro per le scorie e le tossine che vengono eliminate tramite le urine; il sistema linfatico, via attraverso la quale i prodotti di scarto del nostro organismo, vengono portati verso il sangue che li trasportano agli organi emuntori deputati all’epulsione.Gli emuntori secondari
intervengono in aiuto dei primari (si parla in questo caso di supplenza emuntoriale)e sono: polmone, sistema otorinolaringoiatra, ghiandole salivari;
pelle (strato basale, ghiandole sebacee, sudoripare), ghiandole lacrimali; utero/vagina. Esistono po emuntori patologici che entrano in funzione quando quelli fisiologici (sia primari che secondari) non funzionano più bene, come ad esempio fistole anali, epistassi, emorroidi sanguinanti, emorragie intermestruali.
Farmaco appartenente alla classe degli inibitori dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE), in particolare al sottogruppo carbossilico. L'enalapril, come gli altri ACE-inibitori, blocca la trasformazione dell'angiotensina I in angiotensina II: questo effetto si traduce in una diminuzione delle resistenze periferiche, aumento del flusso sanguigno renale, aumento di alcune prostaglandine (PGE1 e PGE2) a effetto ipotensivante. La riduzione della pressione arteriosa (attraverso la diminuzione della produzione di angiotensina II, che è un potente vasocostrittore diretto e stimolatore della produzione di aldosterone, ormone dotato di potente azione sodio-ritentiva e attraverso la diminuzione delle resistenze periferiche), sommata ai positivi effetti che questa classe di farmaci esercita sul cuore (protezione e rimodellamento dell'endotelio vasale, miglioramento globale della funzione cardiaca anche in conseguenza della già citata diminuzione delle resistenze periferiche), fanno dell'Enalapril, al momento attuale, uno dei farmaci principali per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e dell'insufficienza cardiaca (è dimostrata la sua capacità di ridurre la mortalità in pazienti affetti da questa patologia). Gli ACE-inibitori sono in grado anche di ridurre la mortalità precoce post-infartuale. Gli ACE-inibitori sono particolarmente indicati nella terapia antipertensiva dei pazienti affetti da diabete mellito e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Attualmente sono state superate in gran parte le remore iniziali nell'uso dell'enalapril in caso di insufficienza renale, legate a un presunto effetto negativo sulla funzionalità renale. Rimangono valide le controindicazioni al suo impiego in caso di gravidanza, allattamento e stenosi bilaterale delle arterie renali.
Eruzione caratterizzata dalla comparsa di macchie rosse di dimensioni diverse localizzata alle mucose, in prevalenza della bocca e della faringe, in concomitanza di una malattia infettiva esantematica. È molto frequente durante morbillo, rosolia, scarlattina e mononucleosi. Corrisponde all'esantema cutaneo.
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