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Sigla con la quale si indica la pressione parziale di CO2, anidride carbonica, contenuta nel sangue
Terminazioni sensoriali (meccanocettore)di dimensioni microscopiche, finalizzate alla percezione della pressione tattile, poste nel sottocute, nel derma o nell'epidermide, individuate da F. Pacini (1812-1883).
Si presentano come terminazioni nervose ricoperte da strati concentrici connettivali (recettori di tipo I); sono localizzati nella porzione più profonda della cute, hanno dimensioni maggiori agli altri recettori; classicamente sono indicati come responsabili di una submodalità tattile: la vibrazione. I corpuscoli del Pacini sono i più sensibili tra i recettori tattili, in grado di rilevare una pressione della cute nell'ordine di un micron alla frequenza compresa tra i 250 e i 300 Hz.[senza fonte] La trasduzione dello stimolo meccanico in stimolo elettrico è dovuta all'apertura, in seguito ad uno stimolo meccanico che si trasmette dalle lamelle connettivali alla terminazione nervosa, dei canali per il sodio che inducono la depolarizzazione della membrana responsabile del potenziale recettoriale che si traduce a livello del primo nodo di Ranvier (si tratta di fibre mielinizzate) nel potenziale d'azione che verrà poi trasmesso ed integrato a livelli più craniali. Le lamelle connettivali che circondano la terminazione afferente oltre a trasdurre lo stimolo meccanico sono responsabili del rapido adattamento recettoriale dello stesso per cui uno stimolo costante non induce la scarica del neurone; ciò fa del corpuscolo del Pacini un'eccellente recettore per misurare la derivata prima dell'intensità dello stimolo: la velocità di variazione. Infine va precisato che vista la posizione anatomica (strati profondi della cute) questi recettori hanno campi recettivi molto più grandi rispetto ai recettori tattili superficiali questo fa sì che siano implicati nella trasduzione delle qualità generali degli oggetti e non dotati di un'alta risoluzione tattile.
stimolazione del ventricolo
metodo che monitora la velocità di contrazione del muscolo cardiaco per mezzo del pacemaker
controlla la velocità del battito cardiaco immettendo un elettrodo intracardiaco nell’atrio o inserendo temporaneamente un elettrodo nell’esofago
Controlla la velocità del ritmo con la stessa funzione del pacemaker che regolarizza il ritmo di contrazione del muscolo cardiaco in un paziente con aritmia
Ingrossamento ed indurimento della parete vaginale che causa un’infiammazione cronica
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