Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
L'eiaculazione precoce (in latino ejaculatio praecox) può essere definita come la difficoltà o incapacità da parte dell'uomo nell'esercitare il controllo volontario sull'eiaculazione.È considerata la disfunzione sessuale maschile più diffusa, in quanto affligge il 25%-40% degli uomini. Viene distinta in primaria o secondaria rispettivamente se è manifestata fin dall'inizio dell'attività sessuale del soggetto o se è intervenuta in un secondo momento, dopo un periodo di attività sessuale soddisfacente. Si parla inoltre di disturbo generalizzato o situazionale a seconda che sia sempre presente nell'attività sessuale dell'uomo o soltanto per determinate situazioni, attività o partner.
Disturbo sessuale del maschio, che comporta eiaculazione in vescica, da non confondere con l'aneiaculazione: il paziente sente le contrazioni eiaculatorie e prova l'orgasmo, senza vedere la fuoriuscita di liquido seminale. È di fatto sempre di natura organica per difetti della fase viscerale dell'eiaculazione (complicazione inevitabile di alcuni interventi addominali, o su prostata e vescica; oppure conseguenza di farmaci, di neuropatia diabetica); ma in alcuni casi (per esempio, per mezzo di tecniche yoga) può essere ottenuta anche volontariamente mediante la concentrazione. La diagnosi è basata sulla constatazione della presenza di spermatozoi nelle urine ottenute in seguito a masturbazione. La terapia, quando è possibile, è medica.
Disturbo sessuale del maschio, che consiste in un ritardo involontario, e quindi sgradevole, del riflesso eiaculatorio, nonostante una stimolazione lunga e adeguata. Può essere primaria o secondaria, assoluta (il paziente non riesce mai a eiaculare quando lo vuole) o, più spesso, direttamente legata alla situazione. Difficilmente avviene su base organica (malattie neurologiche, neuropatia diabetica, farmaci); generalmente è su base psicologica, e indica difficoltà a vivere serenamente il rapporto con il partner o l'esperienza di perdere una parte di sé (lo sperma) che in alcuni casi risulta ansiogena per gli uomini, come del resto può essere la stessa esperienza dell'eiaculazione, associata all'orgasmo, e quindi alla perdita di controllo dei propri confini.
Condizione di ipertensione polmonare generata da cardiopatia o vasculopatia congenita, in cui lo shunt sinistra-destra si inverte e compare cianosi, accompagnata da dispnea, dolore stenocardiaco, emottisi ed epistassi, sincope e cefalea. Può presentare complicazioni dovute a insufficienza cardiaca congestizia, aritmie, infarti miocardici e polmonari. Si manifesta dopo i 2 anni di età, in media verso i 14 anni, e conduce a morte entro i 30-35 anni; nonostante questo, le persone affette conducono una vita pressoché normale fino alla morte, che è di solito improvvisa. I fattori di rischio per un aggravamento della sindrome sono rappresentati da emorragie, febbre, vomito e diarrea, gravidanza e puerperio. La terapia ha lo scopo di porre particolare attenzione a questi fattori di rischio e, poiché è in genere controindicato l'intervento chirurgico, in genere si evita che insorga la sindrome, operando tutti i bambini con comunicazione sistemico-polmonare. Nell'adulto si può invece intervenire solo col trapianto cuore-polmoni.
Enzima proteolitico contenuto nei globuli bianchi, capace di degradare le proteine del collageno tra cui l'elastina. È implicata nella patogenesi degenerativa, specialmente nell'asma e nella granulomatosi di Wegener.
Viene prodotto soprattutto dal pancreas e possiede la proprietà di scindere l'elastina. Viene prodotta anche dalle cellule del sistema immunitario. Prima prodotta nel pancreas sotto forma di proelastasi, viene attivata dalla tripsina che la trasforma in elastasi.
I diversi geni che codificano per l'elastasi sono due, che portano alla sintesi di due diverse forme di elastasi, prodotte in zone diverse dell'organismo e con attività e funzioni diverse,l' elastasi pancreatica e l'elastasi neutrofila.
La prima, pancreatica, interviene nei processi digestivi ed ha il compito di facilitare la digestione di alcuni alimenti come il collageno. La seconda, prodotta dai neutrofili, conosciuta anche come elastasi 2, è coinvolta nella patogenesi degenerativa, specialmente nell’asma e nella granulomatosi di Wegener.
Organismi come la Pseudomonas aeruginosa producono una elastasi a parte, considerata come un fattore di virulenza.
Sostanza proteica del tessuto connettivo. È fortemente concentrata nei legamenti e nella parete dei grossi vasi arteriosi, ai quali conferisce elasticità e distensibilità.
L'elastina è costituita principalmente dagli amminoacidi glicina, valina, alanina e prolina. A livello strutturale, è formata da molte molecole di tropoelastina (ad alfa-elica), idrosolubile e con massa molecolare di circa 70.000 dalton, associate da legame covalente formatosi in seguito a reazione catalizzata da lisil ossidasi. Il prodotto finale è costituito da un voluminoso composto insolubile con resistenti legami crociati di lisina.
Desmosina e isodesmosina sono amminoacidi rari, contenuti entrambi nell'elastina.
La perdita di elastina a livello dei setti interalveolari polmonari è alla base della diminuzione dell'elasticità tipica dell'enfisema polmonare.
Detta anche cutis laxa, o dermatolisi), è una rara sindrome ereditaria caratterizzata da cute estensibile ma non elastica, di colorito a standard, che non aderisce ai piani profondi. Investe tutta la superficie cutanea e anche alcuni degli organi interni. Insorge alla nascita o dopo qualche anno e si accentua con il passare del tempo a tal punto che la cute appare cascante, fino a formare pieghe che seguono le linee di clivaggio.
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