Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Denominazione generica degli stati emotivi, con senso di ansia e angoscia, che i bambini provano di fronte a pericoli immaginari o reali: paura del buio, di essere abbandonati, di non essere alimentati, degli animali o degli insetti nel letto, delle attività motorie (saltare, tuffarsi, pattinare ecc.), delle persone sconosciute, dei ladri.ecc. Se si manifestano nel sonno, danno adito a pavor nocturnus.
Le paure dei bambini possono essere divise in tre categorie: le paure innate, presenti alla nascita; le paure legate alla crescita che appaiono a diverse età; le paure apprese in seguito ad eventi traumatici o indotte dall’ambiente di vita.
Elis distingue le paure infantili in due categorie principali: la paura di eventi esterni e la paura delle proprie inadeguatezze (ansia d'esame, ansia sociale ecc.).
Viene così differenziata la paura di subire un danno fisico dalla paura di subire un danno di tipo socio-affettivo.
In entrambi i casi le fasi cognitive che conducono alla paura sono costituite da tre tipi di cognizioni:
- Qualcosa di brutto potrebbe accadere;
- Se succede sarà orrendo e catastrofico;
- Siccome sarà orrendo, allora devo preoccuparmene e pensarci in continuazione.
Quando non vengono superate, le paure possono degenerare e trasformarsi in fobie oppure in stati ansiosi. La fobia è una paura persistente, intensa, difficile da controllare.
Esame immunologico per la sierodiagnosi di mononucleosi infettiva, peraltro non altamente specifico; messo a punto nel 1932 da due medici americani: John Rodman Paul (1893 - 1971) e Walls Willard Bunnell (1902 - 1965).
Consiste nell'agglutinazione e lisi di globuli rossi di montone da parte di anticorpi presenti nel siero del soggetto.
Il test si basa sulla presenza o meno, nel siero sanguigno, di anticorpi caratteristici della mononucleosi, presenti nel 90% dei casi.
Il test diagnostico si divide essenzialmente in due parti: la reazione di Paul-Bunnell e la reazione di Davidsohn, spesso dunque viene chiamato anche reazione di Paul-Bunnell-Davidsohn.
In un paziente sano, il siero contiene bassi titoli di anticorpi eterofili del gruppo delle agglutinine, capaci di reagire con eritrociti di alcuni mammiferi come cavallo e montone (per questo dette agglutinine anti-montone); in un paziente con mononucleosi infettiva, invece, questi anticorpi presentano un alto potere di agglutinazione.
I falsi positivi sono molto rari, ma possono essere causati da:
- HIV
- Leucemia
- Epatite
I falsi negativi sono molto più comuni nei pazienti in età prepuberale, a causa della scarsa risposta agli anticorpi eterofili, inoltre possono presentarsi falsi negativi in caso il test sia svolto nelle fasi iniziali della malattia.
Settore della biologia che ha per oggetto lo studio delle malattie e delle cause che le determinano; anche sinonimo di malattia. A scopo perlopiù didattico, la patologìa umana viene distinta in branche diverse, autonomamente studiate. Così la patologìa cellulare studia specificamente le alterazioni morfologiche e funzionali delle cellule, quale punto di partenza di tutti i processi morbosi; la patologìa generale studia le alterazioni patologiche fondamentali, che sono alla base dei quadri morbosi (infiammazione, degenerazione ecc.), e le reazioni che esse suscitano nell'organismo (immunità); la patologìa speciale studia le cause e i meccanismi di insorgenza delle malattie e le manifestazioni morbose dei singoli organi e apparati, indipendentemente dal fatto che la loro cura richieda interventi chirurgici (patologìa chirurgica) o metodi terapeutici incruenti (patologìa medica); la patologìa sperimentale, infine, studia le malattie artificialmente riprodotte.
Si dice di sintomo o segno caratteristico proprio di una malattia.
Capacità che un microrganismo ha di provocare una malattia, una volta penetrato all'interno di un organismo, sia esso vegetale, animale o umano. Più precisamente, la patogenicità viene espressa mediante il rapporto tra il numero dei malati e il numero degli infetti per una malattia (quoziente di patogenicità). La differenza numerica tra malati e infetti dà ragione della diversa patogenicità delle diverse malattie. Per esempio, tra gli individui che si infettano con il virus del morbillo un grande numero contrarrà la malattia (alta patogenicità); tra gli individui che si infettano con il micobatterio tubercolare, invece, solo un piccolo numero manifesterà i segni clinici della tubercolosi: gli altri, o non si ammaleranno, o contrarranno la malattia in forma asintomatica (bassa patogenicità).
Meccanismo d'insorgenza di un processo morboso e suo sviluppo sotto l'influenza di cause diverse. La patogènesi riguarda lo studio delle modalità secondo le quali si attuano le alterazioni morfologiche e funzionali di un determinato stato morboso: lo studio della patogènesi sconfina tanto frequentemente nell'eziologia, studio delle cause delle malattie, da essere unificata con questa nella eziopatogenesi.
Il nervo patetico o nervo trocleare costituisce il IV paio di nervi cranici.
È il più sottile dei dodici nervi motori, è ed è l’unico che esca dorsalmente dal tronco cerebrale, attraversando l’orbita con il manicotto durale.
Innerva il muscolo obliquo superiore dell'occhio, il quale provvede a ruotare l’occhio verso il basso e internamente. Il suo nucleo originario si trova davanti all’acquedotto di Silvio, all’altezza del tubercolo quadrigemino inferiore del tetto del mesencefalo.
La paralisi del muscolo obliquo superiore può portare a strabismo non evidente e la diplopia si presenta solo quando si guarda sotto il piano orizzontale in quanto il retto inferiore non è bilanciato dall'obliquo.
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