Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Piccola rilevatezza cutanea caratterizzata da pemanenza breve, transitoria. E' una lesione molto pruriginosa, correlata di frequente a reazioni allergiche.
Il polpo (Octopus vulgaris) è un mollusco cefalopode che si distingue chiaramente dai suoi simili calamaro e seppia perché dotato di otto tentacoli invece di dieci. La sua presenza nei mercati ittici e nei supermercati è molto comune, in quanto è pescato in tutto il Mediterraneo, ove si possono trovare due specie: il polpo di scoglio e quello di sabbia.
Il primo ha la carne più prelibata e gustosa e si distingue dal secondo per una doppia fila di ventose sui tentacoli. Viene venduto sia fresco sia surgelato e sebbene i polpi venduti singolarmente generalmente non superano il chilogrammo, non è raro per i pescatori trovare esemplari di cinque - sei kg. Dal punto di vista nutrizionale, come molti molluschi è ricco di tessuto connettivo che quindi può risultare di difficile masticazione e digestione; inoltre contiene una quantità ridotta di proteine rispetto ai pesci.
Il pregio è il ridotto apporto calorico, dovuto a una bassissima percentuale di grassi e a un alto contenuto acquoso, che ne fanno un cibo saziante e indicato per una dieta ipocalorica, a patto di non condirlo con olio ma preferire limone, aceto e spezie. Contiene una discreta percentuale di alcuni minerali, come calcio (144 mg), fosforo (189 mg) e potassio (93 mg).
Ved. anche Frutti di mare.
INFO AL. - Carboidrati: 1,4; proteine: 10,6; grassi: 1; acqua: 82; calorie: 57.
La polmonite è una patologia infiammatoria del polmone (di solito acuta o subacuta), che nella maggior parte dei casi ha un'origine infettiva, benché possa essere provocata anche da agenti fisici (radiazioni) o chimici (acidi, alcali). L'agente infettivo può raggiungere il polmone per inalazione, per aspirazione nasofaringea e per alte vie. Anche un individuo sano può ammalarsi, ma nella maggior parte dei casi vi sono condizioni che favoriscono la patologia, soprattutto le carenze nei meccanismi di difesa dell'organismo (deficit nel riflesso della tosse, alterazioni del secreto bronchiale, immunodepressione, alterazione del rivestimento delle vie respiratorie). Inoltre, la polmonite può anche comparire in seguito a un'altra patologia, come il morbillo, l'influenza, la bronchite.
Le polmoniti di tipo infettivo possono essere suddivise in due categorie generali: quelle batteriche e quelle atipiche (queste ultime rappresentano attualmente circa la metà delle infezioni polmonari). Tra le polmoniti batteriche, quelle più diffuse sono provocate da Streptococcus pneumoniae (nell'adulto sano), Staphilococcus aureus, Klebsiella pneumoniae (con mortalità che può raggiungere anche il 30% dei casi), Pseudomonas aeruginosa (specialmente nei soggetti più deboli). Un caso particolare è rappresentato dalla cosiddetta malattia dei legionari (provocata da Legionella pneumoniae), che presenta caratteristiche intermedie fra le forme batteriche e quelle virali. Fra le forme atipiche, quella primaria è causata da Mycoplasma pneumoniae, ma sono stati identificati molti altri agenti infettivi (Adenovirus, Herpes virus, Ricketsia, Candida, Chlamydia pneumoniae ecc.).
L'infezione polmonare può riguardare un solo lobo del polmone (polmonite lobare) oppure più zone (broncopolmonite a focolai isolati o multipli). Nei casi più gravi può comparire insufficienza respiratoria con diminuzione della pressione dell'ossigeno nel sangue arterioso (ipossiemia) e versamento pleurico. I sintomi nelle forme batteriche sono anoressia, brividi, dolore al torace, febbre, malessere, tosse con espettorazione e difficoltà respiratoria. Nella malattia dei legionari compaiono spesso anche sintomi gastrointesinali. Nelle forme atipiche invece la sintomatologia è meno evidente, spesso rappresentata solo da tosse secca e stizzosa. Per la diagnosi si ricorre a una serie di esami: radiografia toracica, Tac del torace, emocromo completo, Ves, sierodiagnosi (per Legionella, Clamydia, Mycoplasma e Ricketsia), esame dell'espettorato, controllo ematochimico.
La terapia prevede l'utilizzo di farmaci antibiotici e antipiretici come i macrolidi, le cefalosporine, i derivati della penicillina. La terapia antibiotica va proseguita solitamente per un periodo di quindici-venti giorni.
Polmonite ab ingestis
La polmonite ab ingestis è una forma di polmonite provocata dall'aspirazione di cibo e succhi digestivi; il danno ai polmoni è causato dall'acidità di queste sostanze. La terapia consiste nell'aspirazione del materiale inalato e nella somministrazione di ossigeno e antibiotici, come la clindamicina e la cefalosporina, per combattere le infezioni batteriche.
Disturbo respiratorio del neonato
nato con intervento o comunque prematuro, da madre diabetica.
Fra i sintomi e i segni clinici ritroviamo respirazione accelerata, cianosi
Si effettua una radiografia del torace.
Il trattamento consiste nella somministrazione di ossigeno, nei casi più gravi occorre una ventilazione meccanica, dopo pochi giorni dalla nascita solitamente si normalizza la situazione.
Il pollame di allevamento ha ormai soppiantato il consumo di animali da cortile; le differenze sono però minime: il pollo d'allevamento contiene più acqua e una percentuale di proteine leggermente inferiore (2%). La maggiore appetibilità del pollo ruspante è in realtà dovuta al fatto che quest'ultimo è in genere un animale più vecchio, le cui carni hanno una percentuale di grasso maggiore che rende l'alimento più saporito, senza tuttavia apportare un reale beneficio alimentare (fatto salvo che l'allevamento non usi sostanze proibite come antibiotici o anabolizzanti).
Rispetto alla carne bovina, la percentuale proteica è molto simile, mentre i grassi sono presenti in quantità minore e hanno caratteristiche più simili a quelle dei grassi di origine vegetale (per la presenza degli acidi linoleico e linolenico). La percentuale di ferro è circa un terzo di quella della carne di bovino.
Ved. anche Carne.
Le informazioni nutrizionali sono abbastanza variabili, ma diventano più stabili se non si consuma la pelle (parte più grassa). Diamo due estremi.
INFO AL. – CIBO DINAMICO
Petto senza pelle Carboidrati: 0; proteine: 23; grassi: 0,6; acqua: 75,3; calorie: 97.
Pollo intero con pelle Carboidrati: 0; proteine: 19; grassi: 10,6; acqua: 68,7; calorie: 171.Parte edibile: 68; calorie al lordo 116.
Indica l'orientamento sessuale di chi è attratto da persone di sesso e genere diverso, ma rifiuta la netta divisione tra sesso maschile e sesso femminile.
Tumore benigno che si presenta come un'escrescenza carnosa sulla mucosa o nelle cavità degli organi. L'adenoma o polipo adenomatoso è una formazione displastica e polipoide che costituisce, nel 90% dei casi, un precursore del carcinoma del colon-retto (CRC). Tale cancro è il terzo per diffusione e la seconda causa di morte per neoplasie in molti paesi industrializzati.
Questa neoplasia può essere curata efficacemente se viene diagnosticata in tempo, quando la formazione maligna non ha ancora oltrepassato le pareti del tubo digerente e non ha ancora aggredito con metastasi i linfonodi.
Il polipo (un termine clinico senza alcun significato patologico), è una qualunque massa di tessuto che origina dalla parete intestinale e che protrude nel lume. Possono essere sessili o peduncolati e sono di dimensioni molto variabili. Queste lesioni vengono classificate istologicamente come adenomi tubulari, adenomi tubulovillosi (polipi villoghiandolari), adenomi villosi (papillari), polipi iperplastici, amartomi, polipi giovanili, carcinomi polipoidi, pseudopolipi, lipomi, leiomiomi o altri tumori più rari.
L'incidenza varia dal 7 al 50%; il dato più elevato comprende anche i polipi molto piccoli (solitamente polipi iperplastici o adenomi) osservati all'autopsia. Vengono osservati in circa il 5% dei pazienti attraverso un clisma opaco eseguito di routine e, con frequenza maggiore, attraverso la sigmoidoscopia e la colonscopia flessibile a fibre ottiche o con il clisma a doppio contrasto. I polipi sono spesso multipli, sono più comuni nel retto e nel sigma e diminuiscono di frequenza andando verso il ceco. Circa il 25% dei pazienti con un cancro del grosso intestino presenta anche polipi adenomatosi satelliti.
Il rischio di cancerizzazione di un adenoma tubulare è controverso, ma c'è una forte evidenza a proposito della trasformazione maligna. Il rischio di malignità è correlato alle dimensioni; un adenoma tubulare di 1,5 cm presenta un rischio del 2%. Con l'aumento delle dimensioni, le ghiandole diventano villose. Quando più del 50% delle ghiandole è villoso, viene chiamato polipo villoghiandolare; la sua malignità potenziale è ancora simile a quella di un adenoma tubulare. Quando più dell'80% delle ghiandole diventa villoso, il polipo viene considerato un adenoma villoso, maligno in circa il 35% dei casi. Un adenoma villoso ha un maggior rischio di malignità rispetto a un adenoma tubulare delle stesse dimensioni.
Sintomi, segni e diagnosi
La maggior parte dei polipi è asintomatica. La rettorragia è il disturbo più frequente. I crampi, il dolore addominale o l'ostruzione possono essere segni di una lesione di grosse dimensioni. Occasionalmente un polipo con un lungo peduncolo può prolassare attraverso l'ano. Gli adenomi villosi di grosse dimensioni possono causare, raramente, una diarrea acquosa con una conseguente ipokaliemia.
I polipi rettali possono essere palpabili o meno all'esplorazione rettale, ma di solito sono identificati all'endoscopia. Poiché i polipi sono spesso multipli e possono coesistere con un cancro, è indispensabile una pancolonscopia, anche quando la lesione è identificata alla sigmoidoscopia flessibile. Al clisma opaco, un polipo appare come un difetto di riempimento rotondeggiante. Un esame a doppio contrasto (pneumocolon) è utile, ma la colonscopia a fibre ottiche è più affidabile.
Terapia
I polipi devono essere rimossi completamente con un laccio o con una pinza bioptica elettrochirurgica dopo una pancolonscopia; l'elettrocoagulazione (escissione mediante laccio galvanico o cauterizzazione) non deve essere eseguita in un intestino non preparato a causa del rischio di esplosioni dell'idrogeno e del metano prodotti dai batteri del colon. Se la rimozione endoscopica è inefficace, deve essere presa in considerazione la laparotomia. Gli adenomi villosi di grosse dimensioni hanno un elevato potenziale maligno e devono essere escissi completamente.
Il trattamento dei polipi cancerizzati dipende dalla profondità dell'invasione dell'epitelio anaplastico nel peduncolo del polipo, dalla vicinanza della linea di sezione endoscopica e dal grado di differenziazione del tessuto maligno. Se l'epitelio anaplastico è confinato al di sopra della muscolaris mucosae, la linea di sezione nel peduncolo del polipo è netta e la lesione è ben differenziata, sono sufficienti l'escissione endoscopica e uno stretto follow-up endoscopico. L'invasione della muscolaris mucosae determina l'accesso ai linfatici e aumenta il rischio di metastasi linfonodali. Nel caso dell'escissione di un polipo senza una netta linea di sezione o di una scarsa differenziazione della lesione, si deve procedere alla resezione segmentaria del colon.
La programmazione dei controlli al follow-up dopo la polipectomia è controversa. La maggior parte degli studiosi raccomanda due esami annuali dell'intero colon con la colonscopia (o con un clisma opaco se l'endoscopia è impossibile) e la rimozione di qualunque nuova lesione. Dopo 2 anni di esami negativi per nuove lesioni, l'esecuzione della colonscopia o del clisma opaco è raccomandata ogni 2 o 3 anni.
Poliposi familiare
È una malattia autosomica dominante eterozigote del colon in cui 100 o più polipi adenomatosi tappezzano la mucosa del colon e del retto.
Una mutazione del gene dominante (FAP) sul braccio lungo del cromosoma 5 ne è la causa. Una neoplasia maligna si sviluppa prima dei 40 anni in quasi tutti i pazienti non trattati. La proctocolectomia totale elimina il rischio di cancro, ma i polipi rettali spesso regrediscono dopo una colectomia e un'anastomosi ileorettale, che sono quindi preferite all'inizio da molti esperti. Nel caso di una colectomia subtotale è necessario controllare il moncone rettale q 3-6 mesi; gli eventuali nuovi polipi devono essere escissi o folgorati. Se si formano troppo rapidamente o troppo numerosi, il retto deve essere asportato e deve essere fatta un'ileostomia permanente. Sono essenziali il follow-up del paziente e un controllo familiare e genetico.
La sindrome di Gardner è una variante della poliposi familiare associata a tumori desmoidi, osteomi del cranio o della mandibola e a cisti sebacee. Altre varianti più rare presentano adenomi multipli del colon in associazione a lesioni di altro tipo.
La sindrome di Peutz-Jeghers è una malattia congenita autosomica dominante con polipi multipli nello stomaco, nel tenue e nel colon. I sintomi comprendono una pigmentazione melanotica della cute e delle mucose, specialmente a livello delle labbra e delle gengive.
Altri polipi
I polipi giovanili di solito non sono neoplastici, spesso crescono eccessivamente rispetto alla loro vascolarizzazione e quindi si autoamputano alla pubertà. È necessario il trattamento solo se si verifica un'emorragia o un'invaginazione. I polipi iperplastici, anch'essi non neoplastici, sono comuni nel colon e nel retto. I polipi infiammatori e gli pseudopolipi si verificano nella colite ulcerosa cronica e nel morbo di Crohn del colon.
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