Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il propoli è una sostanza resinosa raccolta dalle api nella corteccia delle piante. Pur trattandosi di una sostanza vegetale, viene elaborata dalle api attraverso l'aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse.
Il propoli viene spesso utilizzato come componente nella produzione di caramelle e come rimedio, in soluzione alcolica, contro il mal di gola e le infezioni orali.
Il suo uso è ammesso anche in agricoltura, per via di alcune particolari proprietà: si tratta infatti di un antisettico e di un cicatrizzante, oltre a svolgere un ruolo protettivo attraverso la formazione di una pellicola idrorepellente che ricopre la superficie dei frutti e ritarda così lo sviluppo degli agenti patogeni.
Di Admin (del 05/01/2011 @ 17:40:34, in Lettera P, visto n. 1987 volte)
Anche chiamata terapia proliferante o terapia rigenerativa tissutale, la proloterapia si basa sull'iniezione di una sostanza solitamente priva di farmaci, ma dall'effetto irritante per i tessuti, con lo scopo di indurre un effetto osmotico e rinforzare i tessuti connettivi indeboliti dei tendini o dei legamenti.
Vengono utilizzate di solito soluzioni a base di lidocaina, destrosio, glicerina, estratto di olio di fegato di merluzzo. La sostanza introdotta nel tessuto causa una reazione infiammatoria che spinge il corpo a mettere in atto quei meccanismi che conducono alla guarigione.
è causato dalla sofferenza dei tessuti per l’insufficienza valvolare delle vene emorroidarie : è simile alla sofferenza dei tessuti delle gambe quando vi siano le cosiddette vene varicose. Nel prolasso cedono i legamenti e la mucosa comincia a scivolare nel canale anale con ostruzione al transito delle feci internamente ed all’esterno.
I sintomi che possono sospetti che necessitano di valutazione sono:
· Difficoltà a svuotare le feci
· Defecazione incompleta
· Sensazione di tappo
· Feci sottili o a pezzi o caprine
· Uso di aiuti o artifizi per defecare
· Associazione con disturbi urinari
· Tracce di sangue sulla carta igienica o misto alle feci
· Muco nelle feci
· Ano umido e maleodorante
· Dermatiti perianali
· Tracce di liquame nello slip
· Prurito o bruciore anale
· Dolore durante o dopo la defecazione
· Senso di peso perineale e desiderio insoddisfacibile di defecare
· Dolori irradiati all’osso sacro
· Trasformazione della V rovesciata del perineo in una T rovesciata con scomparsa del punto luce
· Discesa del perineo
· Protrusione della mucosa ano-rettale
Il prolasso genitale è provocato dall'indebolimento o lesione di muscoli e legamenti del perineo e consiste nell'abbassamento o fuoriuscita di una o più strutture pelviche come utero, vescica o retto: spesso è associato all'incontinenza urinaria.
Maggiormente colpite dal prolasso genitale sono le donne, specialmente dopo i 50 anni.
Queste le percentuali d'incidenza di questo disturbo: tra i 20 e i 29 anni riguarda il 6,6% delle ragazze, dai 30 ai 50 anni il 15% delle signore, per arrivare al 30% nelle donne dai 50 ai 70 anni.
Il prolasso e l'incontinenza possono essere anche conseguenza diretta di un parto non seguito da apposita ginnastica pelvica: le gravidanze e i parti, infatti, causano un danno pelvico nel 50% dei casi, già a partire dal primo figlio.
Attualmente esistono nuove tecniche d'intervento chirurgico mini-invasivo, chiamate di lifting urogenitale: si tratta delle metodiche apogee e perigee.
Questi interventi consentono di conservare l'utero e si basano sull'uso di retine in polipropilene, particolare materiale biocompatibile e non riassorbibile, che, inserite attraverso la vagina, sostituiscono il supporto originario del pavimento pelvico danneggiato.
Dai dati di una recente indagine risulta che queste tecniche sono efficaci nell'85-90% dei casi, possono essere effettuate con un'anestesia spinale e consentono alle pazienti di tornare rapidamente a svolgere le loro normali attività.
Il prolasso del lembo posteriore o di entrambi i lembi valvolari nell'atrio sinistro durante la sistole, con o senza rigurgito da incontinenza valvolare, può ritrovarsi in forma isolata (generalmente su base anatomo-patologica di una degenerazione virale della valvola) oppure associato a cardiopatie congenite (difetto interatriale) o acquisite (cardiopatia ischemica) o infine nell'ambito di affezioni sistemiche. In molti casi il prolasso della mitrale è un reperto ecografico occasionale, che non si associa ad alcuna sintomatologia. In altri casi sono presenti palpitazioni (extrasistoli, fibrillazione atriale), atipiche (astenia, dispnea, vertigini). La diagnosi è ecografica (brusco spostamento all'indietro dei lembi, in particolare del posteriore, in sistole). L'elettrocardiogramma può evidenziare anomalie ed eventuali aritmie. La terapia medica consiste nella profilassi dell'endocardite batterica, da attuarsi in particolare nelle forme con insufficienza valvolare, e nel trattamento delle aritmie, generalmente con beta-bloccanti. L'intervento chirurgico può essere indicato nei casi con importante rigurgito o con gravi aritmie non controllate dal trattamento medico.
Tecnica chirurgica indolore e rapida per risolvere definitivamente in un solo giorno il problema del prolasso emorroidario/rettale , eliminando i disturbi ed il dolore , riportando al suo posto anche il piano perineale disceso, ripristinandone pertanto anche la corretta anatomia e funzione. La principale caratteristica di questo metodo è di risolvere definitivamente con un solo intervento sia il problema emorroidario sia correggere la situazione a T rovesciata del perineo disceso ripristinandone la V rovesciata della gioventù.
La tecnica chirurgica si svolge con:
· transezione del retto che impedisce -in modo radicale e definitivo - il reflusso delle vene emorroidarie insufficienti
· rimozione della mucosa in eccesso
· ricostruzione personalizzata - “ su misura” - dell’ anatomia per una funzione ottimale e ripresa della defecazione finalmente regolare, agevole, completa e soddisfacente .
Eliminando il prolasso emorroidario vengono così eliminati anche disagi umilianti e molto imbarazzanti: senso di peso, perdite di liquame , ano umido , cattivo odore ( che non è quasi mai percepito dallo stesso Paziente ma riferito dal partner), involontaria perdita di gas, ecc.
Analizziamo ora le caratteristiche della ELP :
· È un intervento realmente radicale
· E’ effettuato in anestesia locale o generale superficiale – come nella colonscopia -quindi senza intubazione tracheale e con ripresa immediata della propria autonomia
· Necessita di un ora di intervento ed un solo giorno di ricovero
· Dal giorno successivo si possono, di norma, riprendere le proprie attività
· Si svolge con minimo disagio e dolore abitualmente assente: di solito solo un senso di peso transitorio - come per una contusione-
· Non vi sono ferite esterne
· Le suture sono interne e riassorbibili in una zona alta e indolore del retto - non necessitano quindi di alcuna medicazione o di essere rimosse
· La ripresa della defecazione è spontanea, agevole, soddisfacente e non dolorosa
· I controlli post-operatori sono pochi e indolori
· Sino a guarigione, per ogni necessità è attivo un servizio di tutela con reperibilità certa ed efficace nelle 24 ore.
Il metodo permette la correzione di esiti sfavorevoli subiti con altri interventi risolvendo anche casi già operati in modo insoddisfacente o doloroso.
L’intervento è di norma indolore perchè infatti è eseguito internamente al canale anale ed in alto, oltre la linea di sensibilità al dolore ( linea pettinata) e, quindi, senza ferite esterne (che sono quelle responsabili del dolore). Dopo l’intervento, il dolore, molto più spesso il disagio, è infatti minimo e solo per pochi giorni oppure, spesso, è assente.
Il ricovero è, in media, di un solo giorno; di norma, si può riprendere subito ogni tipo di attività ed una regolare ed agevole defecazione.
Ormoni sintetici, prodotti in laboratorio, che hanno un'azione simile a quella del progesterone.
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