Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Admin (del 03/09/2013 @ 20:49:44, in Lettera C, visto n. 4652 volte)
La coana è l'apertura posteriore delle fosse nasali, al capo opposto della narice; è il foro che collega il naso con il faringe
Parte dell'orecchio interno, dalla forma a chiocciola, costituita da una cavità tubolare che si avvolge a spirale su se stessa, protetta da una parete ossea collegata ad un canale cocleare, contenente i liquidi cocleari (perilinfa ed endolinfa). Compie 2 giri e 3/4 attorno al proprio asse che prende il nome di modiolo. Corrispondente al labirinto anteriore, la còclea è sede dell'organo del Corti.
Si divide in tre stanze, o rampe: rampa vestibolare, rampa media e rampa timpanica, divise da membrane. La rampa vestibolare e la timpanica sono messe in comunicazione dall'elicotrema. Sulla membrana basilare è posto l'organo del Corti, il vero organo neuro-sensoriale uditivo, responsabile della trasduzione dell'impulso cinetico in elettro-chimico.
La funzionalità della coclea sta essenzialmente nella proprietà del suo liquido di trasmettere vibrazioni proporzionali alla pressione sonora captata dal padiglione uditivo. Le onde sonore sono onde elastiche che, a differenza delle onde elettro-magnetiche (onde luminose), non si trasmettono nel vuoto ma hanno bisogno di corpi attraverso i quali propagarsi. Nel caso dell'udito esse si propagano grazie alle molecole dell'aria ed è proprio compito della coclea trasmetterle all'intero apparato uditivo col fine di essere trasformate in suono dal cervello.
Di Admin (del 23/06/2007 @ 14:17:05, in Lettera C, visto n. 1713 volte)
parte dell'orecchio interno, dalla forma a chiocciola, costituita da una cavità tubolare che si avvolge a spirale su se stessa, protetta da una parete ossea. Corrispondente al labirinto anteriore, la còclea è sede dell'organo del Corti.
Il coenzima Q10 è uno dei coenzimi Q, che si distinguono a seconda del numero di unità isopreniche nella catena laterale. Il coenzima Q viene anche definito ubichinone o vitamina Q e grazie alla sua capacità di trasferire elettroni e di agire come antiossidante è stato valutato come supplemento dietetico.
Viene utilizzato ampiamente per il trattamento di disfunzioni cardiache come l'infarto o nel caso di cancro al seno. I suoi effetti benefici sull'emicrania sono stati dimostrati da alcuni studi, mentre altre ricerche ne stanno indagando le proprietà in caso di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson o di danni al cervello provocati da ictus.
Termine che indica una delle anomalie cellulari riscontrabili durante il Pap-test, anche se non rappresenta una lesione precancerosa. È sintomo indiretto dell'infezione da HPV (Virus del Papilloma Umano), agente eziologico dei condilomi e del cancro della cervice uterina.
La coilocitosi presuppone la presenza di coilociti, cellule epiteliali pavimentose a forma rotonda o navicolare, con nucleo centrale bilobato, ipercromico o picnotico (senza struttura regolare), attorniato da un alone chiaro, che separa il nucleo dalla membrana nucleare.
E' un'infiammazione delle vie biliari intra ed extraepatiche, causata da germi che raggiungono le vie biliari (duodenite, colecistite, stasi biliare) o linfatica (in caso di infezioni addominali).
I sintomi principali sono dolore al fegato, febbre, brividi, ittero lieve e aumento del volume della milza.
La terapia è a base di antibiotici e per scegliere il più adatto viene eseguito un antibiogramma sui germi isolati dalla bile.
Per la guarigione della colangite acuta è indispensabile l'intervento chirurgico per eliminare l'ostacolo anatomico al deflusso della bile.
E' un'infiammazione cronica frequentemente associata alla colite ulcerosa.
Le cause sono sconosciute ma si presume che la lesione dei dotti biliari sia su base immunologica.
I principali sintomi sono astenia, perdita di peso, prurito, ittero, ipertensione portale e insufficienza epatica con frequente comparsa di colangiocarcinoma. La diagnosi prevede l'utilizzo di test di laboratorio, una biopsia epatica e la colangiografia endoscopica.
La terapia coinvolte farmaci a base di acido ursodessolico, vitamina K, A, D, E, resine a scambio ionico e prevede una dieta ipolipidica. In casi gravi può essere necessario un trapianto di fegato.
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