Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Acronimo di velocità di eritrosedimentazione, rappresenta il tempo necessario per la sedimentazione nel proprio plasma della parte corpuscolata di un campione di sangue situato in speciali tubi sottili. L'analisi della VES viene effettuata con lo scopo di determinare lo stato patologico di un organismo. Questo perché la VES aumenta nel caso di stati infiammatori, malattie reumatiche, infarto miocardico ecc.
Ossa di forma tondeggiante che costituiscono, sovrapposti, la colonna vertebrale, cioè la struttura portante del corpo che contiene il midollo spinale.
Manovra di rivolgimento del feto in posizione podalica.
Consiste nella manipolazione del feto, attraverso l'addome materno e sotto costante controllo ecografico, al fine di portarlo dalla presentazione podalica a quella cefalica.
Questa manovra può essere eseguita nelle ultime settimane dell’attesa – a partire dalla 36a per le prime gravidanze e dalla 37a per le successive - o anche all'inizio del travaglio, un attimo prima della rottura delle membrane.
E’ una pratica leggermente fastidiosa per la donna, ma non è dolorosa e, per evitare un cesareo, vale proprio la pena di tentare.
Esistono alcune controindicazioni assolute alla pratica della manovra.
Ad esempio se si è verificata un’emorragia vaginale nei sette giorni precedenti, oppure in presenza di anomalie del battito cardiaco fetale o di anomalie uterine, quando c’è poco liquido amniotico o si sono rotte le membrane e, infine, se la mamma ha subìto un pregresso cesareo.
Il veto riguarda anche le gravidanze multiple, i casi in cui c’è un ritardo di crescita fetale o in cui le condizioni mediche della donna rendono necessario un intervento.
Per quanto riguarda i possibili rischi, esiste una probabilità, anche se ridotta, che si verifichino complicazioni, come il distacco di placenta, (o in casi rari la rottura dell'utero e/o un’emorragia feto-placentare). In questi casi si interviene immediatamente con un cesareo: studi clinici riferiscono una percentuale dello 0,5% di operazioni urgenti proprio in seguito alla manovra, ma senza alcuna conseguenza per la salute del bebè.
La verruca è una formazione cutanea indotta dal virus del papilloma umano, più noto forse con l'acronimo inglese HPV, della famiglia Papovaviridae.
Si tratta di formazioni benigne costituite da un nucleo di tessuto interno alimentato da vasi sanguigni e rivestito da vari strati di tessuto epiteliale.
Il virus rimane confinato nella pelle e non si mescola al sangue; di solito, il contagio avviene in luoghi molto frequentati come le palestre o le piscine, dove il virus viene favorito dall'umidità presente.
Le verruche hanno lo stesso colore della pelle e si riconoscono dalla superficie ruvida.
Molte sono le opzioni terapeutiche, dall'asportazione chirurgica, tuttavia sempre meno utilizzata, alla crioterapia, vale a dire il congelamento dell'area affetta tramite azoto liquido. In tal modo, le cellule formano una bolla e si staccano dal tessuto sottostante, consentendo così all'epidermide di rigenerarsi.
In realtà, non esiste ancora una terapia che garantisca totalmente la guarigione, anche per via dell'estrema recidività del disturbo. Le più autorevoli riviste mediche dichiarano che nessun trattamento ha una probabilità di successo superiore al 73%.
Un ruolo cardine è invece giocato dall'effetto placebo che stimola il sistema immunitario, unica causa certa della guarigione.
La venereologia è la branca medica che si occupa dello studio delle malattie veneree, patologie che possono essere trasmesse anche per via sessuale. Tra le più comuni malattie a trasmissione sessuale, ricordiamo la sifilide, la gonorrea, l' ulcera molle, il linfogranuloma venereo, il granuloma inguinale, l' herpes genitale, i condilomi, le infezioni da candida, il mollusco contagioso genitale e la scabbia genitale. Alcune di esse (es. mollusco contagioso) possono essere trasmesse anche, ma non esclusivamente per via sessuale. In dermatologia genitale si studiano le malattie veneree (es. alcune balanopostiti, infezioni da HPV, etc) e non veneree (es. vitiligine, prurito anale, penodinia, anodinia, balanite plasmacellulare di Zoon, psoriasi genitale, vulvodinia, lichen scleroatrofico, etc) del distretto anogenitale maschile e femminile.
salgono nella gamba seguendo il decorso dei rami arteriosi corrispondenti; confluiscono all'altezza dell'arcata tendinea del muscolo soleo per formare la vena poplitea.
Rami affluenti delle vene tibiali posteriori sono le vene peroniere, satelliti delle arterie omonime.
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