Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Atto con il quale si immette nei polmoni (inspirazione) e si espelle (espirazione) l'aria. Il ritmo del respiro, nell'adulto e in normali condizioni di attività, varia tra 15 e 20 atti respiratori al minuto; è più frequente nel bambino, variando tra 45 (neonato) e 25 (prima infanzia) atti respiratori.
Insieme di processi metabolici attraverso i quali i sistemi enzimatici delle cellule assorbono e fissano l'ossigeno con ossidazione delle sostanze su cui agiscono.
Tecnica di rianimazione che si mette in atto su un soggetto che non sia in grado di respirare spontaneamente per mantenere l’ossigenazione del sangue.
Funzione fondamentale della vita che, attraverso assunzione di ossigeno dall'ambiente esterno, permette la liberazione, dalle sostanze nutritizie, dell'energia necessaria ai processi vitali. È definito respirazione anche il meccanismo attraveros il quale avvengono gli scambi gassosi tra cellule e tessuti con i liquidi circolanti nell'organismo (respirazione cellulare) o tra ambiente esterno e organismo (respirazione esterna).
Il percorso dell'aria
L'aria che entra attraverso le narici nella parte alta dell'apparato respiratorio (rinofaringe) viene filtrata grazie alla presenza di un epitelio ciliato in grado di fissare e di trattenere i corpi estranei. A tale livello l'aria viene quindi modificata, riscaldata, purificata e soprattutto umidificata. Attraverso la trachea, i grossi bronchi e i bronchioli, l'aria arriva ai polmoni diffondendosi negli alveoli. La parte dell'albero bronchiale che arriva ai bronchioli respiratori svolge la funzione di trasporto; la parte dei dotti alveolari è per il 50% addetta agli scambi gassosi; man mano che ci si addentra nel polmone la funzione di scambio prevale su quella di trasporto. A livello degli alveoli la muscolatura liscia scompare, in modo tale che essi acquisiscono una struttura molto semplice: epitelio, capillari sanguigni e fibre elastiche. Nei punti di maggior contatto tra epitelio e capillari le loro membrane basali si fondono, per cui la barriera aria-sangue nell'alveolo diventa sottilissima. Tra la membrana alveolare e quella del capillare è poi interposto un sottile strato di liquido interstiziale.
Il meccanismo della respirazione polmonare
Dal punto di vista meccanico la respirazione polmonare può essere paragonata al funzionamento di una pompa ad aria; i due movimenti respiratori che garantiscono l'assunzione di aria dall'ambiente esterno e l'eliminazione dell'anidride carbonica sono il movimento inspiratorio e quello espiratorio. Inspirazione ed espirazione sono dovute a movimenti della gabbia toracica e del diaframma, mentre il punto di appoggio è costituito dalla colonna vertebrale, dotata di una relativa fissità. Un aumento di capacità della gabbia toracica porta come conseguenza immediata l'aumento di capacità del polmone, che segue passivamente i movimenti toracici. Ciò è quanto si verifica nell'inspirazione, mentre nell'espirazione si verifica il fenomeno opposto. Durante l'inspirazione si ha il sollevamento delle costole e una loro lieve rotazione verso l'esterno; si ha così un aumento del diametro antero-posteriore della gabbia toracica. I movimenti del diaframma si ripercuotono invece sull'asse longitudinale. L'inspirazione è un processo attivo, nel quale entrano in gioco, oltre al diaframma, i muscoli intercostali esterni e i sollevatori delle costole. Di norma l'espirazione è un processo passivo. Nell'espirazione forzata è comunque necessario l'intervento dei muscoli. I polmoni sono separati dalla parete toracica e dal diaframma mediante il cavo pleurico: si tratta di una cavità virtuale, in quanto tra il foglietto viscerale e quello parietale della pleura è interposto solo un velo di liquido. Alla nascita il primo atto respiratorio distende la gabbia toracica e la pleura parietale che a essa aderisce. Inoltre, per l'inespansibilità del liquido di separazione, viene distesa anche la pleura viscerale aderente al polmone. Questo di conseguenza si espande e l'abbassamento di pressione nel suo interno richiama aria dall'esterno. La pressione misurabile all'interno dell'albero tracheobronchiale (pressione intrapolmonare) presenta lievi oscillazioni di 2-3 mmHg rispetto ai valori della pressione atmosferica. L'attività dei muscoli respiratori adegua la ventilazione ai bisogni dell'organismo, in modo che la quantità di anidride carbonica eliminata è uguale a quella prodotta dai tessuti e, allo stesso tempo, la quantità di ossigeno introdotta è pari a quella consumata. Il controllo nervoso della respirazione è organizzato come un arco riflesso, nel quale si distinguono: afferenze, centri nervosi e vie efferenti, che ordinano ai muscoli respiratori i movimenti adeguati. Le afferenze di varia natura influenzano l'attività dei centri respiratori, dai quali nascono impulsi che, attraverso le vie efferenti, giungono ai motoneuroni spinali: questi agiscono poi sui muscoli respiratori. I centri respiratori sono localizzati nel bulbo e nel ponte di Varolio; a livello bulbare si riconoscono un centro inspiratorio e un centro espiratorio. All'attività coordinata di questi centri sono dovute la ritmicità e l'adeguata frequenza della respirazione.
Insieme delle strutture anatomiche che presiede agli scambi gassosi tra l'ambiente esterno e il sangue, vale a dire l'assunzione dell'ossigeno e l'eliminazione dei prodotti gassosi (soprattutto anidride carbonica). L'apparato respiratorio consta delle vie respiratorie superiori (bocca, naso, faringe), di quelle inferiori (larige, trachea e bronchi) e dei polmoni.
Insieme di meccanismi di difesa di cui dispone l'organismo umano per contrastare l'aggressione da parte di agenti nocivi esterni, in particolar modo i microrganismi patogeni (virus ecc.). Contribuiscono a formare le difese organiche: la barriera cutanea con i suoi poteri chimico-fisici, le secrezioni del tratto respiratorio e di quello gastrointestinale, i meccanismi di depurazione meccanica (come le ciglia dell'albero respiratorio), ma soprattutto i fattori di difesa immunitaria,come gli anticorpi, i diversi tipi di leucociti, il complemento, le interleuchine ecc. Le resistenze orgàniche dipendono da un'ampia serie di fattori, essenzialmente dalle condizioni complessive dell'organismo e dal suo stato di salute: le malattie croniche e debilitanti, la denutrizione, l'esposizione a fattori ambientali tossici (come radiazioni, inquinamento ecc.), la somministrazione di farmaci immunodepressori e di cortisonici compromettono profondamente le capacità dell'organismo difornire un'adeguata resistenza contro l'aggressione degli agenti patogeni, favorendo lo sviluppo di infezioni di particolare gravità.
Fenomeno biologico per il quale particolari specie di germi patogeni sviluppano la capacità di resistere all'azione battericida o batteriostatica degli antibiotici. La resistenza antibiòtica è legata alla selezione adattativa dei microrganismi, operata dalla stessa somministrazione di antibiotici, soprattutto se attuata in maniera incongrua. Nel caso, infatti, di prescrizioni inopportune, di dosaggi inadeguati o di uso indiscriminato di farmaci antibiotici, si favorisce inevitabilmente la selezione di ceppi resistenti, che trovano terreno libero per il loro sviluppo e possono moltiplicarsi liberamente. La diffusione di questi ceppi comporta la graduale perdita di efficacia degli antibiotici usati clinicamente: è noto, ad esempio, che la penicillina, efficace al tempo della sua prima introduzione nella pratica contro il 90% dei batteri gram-positivi, oggi ha efficacia solo contro pochi ceppi di batteri. Questo problema riveste un'importanza molto rilevante anche nel campo della terapia contro la tubercolosi, tanto che è divenuta prassi corrente la somministrazione di due o più spesso tre farmaci antitubercolari associati,affinché si eviti il rischio di mancare di efficacia e di selezionare ceppi resistenti. Un esempio è quello del ceftriaxone, antibiotico iniettabile soggetto a limitazioni prescrittive (solo per malattie gravi come polmonite, pielonefrite, meningite), che ha mantenuta invariata la sua efficacia dopo oltre 20 anni dalla sua entrata in commercio.
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