Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Regione dell'addome compresa tra il peritoneo parietale posteriore e la parete posteriore della cavità addominale. In tale regione vi è abbondante tessuto connettivo adiposo. Nel retroperitoneo sono contenuti reni, ureteri, vasi gonadici, surreni, pancreas, seconda e terza porzione del duodeno, colon ascendente e discendente nonchè aorta addominale, vena cava inferiore, catene linfonodali lombo-aortiche, plessi del sistema neuro-vegetativo e periferico.
Posizionamento anomalo dell'utero che forma un angolo aperto posteriormente rispetto al collo dello stesso. Spesso associato ad un certo grado di retroversione, si parla di retroversoflessione dell’utero. La retroflessione può essere corretta con intervento chirurgico (isteropessia).
Spostamento della sommità di un organo all'indietro rispetto alla sua posizione anatomica normale. È frequente nell'utero, il cui corpo può spostarsi in senso antero-posteriore incrementando l'angolo più o meno ottuso del suo asse rispetto a quello del collo, che resta in normali rapporti con la vagina e con gli altri organi del bacino. La retroflessione dell'utero può essere corretta mediante intervento chirurgico (isteropessia).
Retroflessione dell'utero rispetto al collo dello stesso e retroversione associata dell’organo rispetto alla vagina. Questa condizione si manifesta nel 10-15% delle donne, specialmente fra quelle che hanno partorito. Si parla di retrodevizione mobile quando con manovre bimanuali, eseguibili durante una esplorazione vaginale, si può riportare l’utero in asse. E di retrodeviazione fissa quando, a seguito di aderenze, la condizione anomala non può essere corretta con le manovre.
O borsa omentale, è quella parte della cavità peritoneale, in in comunicazione con essa tramite il forame epiploico di Winslow. È delimitata anteriormente dallo stomaco, posteriormente da pancreas e surrene sinistro e a sinistra dalla milza.
Regione posteriore del cavo orale in cui si trovano tonsille e faringe.
Esame di laboratorio con cui si misura il tempo necessario a ottenere la diminuzione di volume (retrazione) della rete di piastrine e fibrina formatasi in seguito al processo di coagulazione del sangue. In condizioni normali inizia entro 60-90 secondi. La mancanza di retrazione del coagulo dopo 6 ore a 37 °C oppure dopo 24 ore a temperatura ambiente è un sintomo della presenza di una piastrinopenia.
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