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Sinonimo di antianemico, fattore.
Asportazione delle ghiandole sessuali (testicoli nel maschio e ovaie nella femmina) chirurgica o traumatica. Può essere monolaterale o bilaterale; in quest'ultimo caso è seguita in entrambi i sessi dalla perdita totale della capacità riproduttiva e da sintomi di carenza ormonale. In terapia si ricorre alla castrazione chirurgica generalmente in caso di patologia tumorale (tumore della prostata, della mammella); la castrazione medica (in oncologia o in medicina della riproduzione) o farmacologica ottiene lo stesso risultato senza asportare le gonadi, ma mettendole a riposo mediante somministrazione di farmaci (antiormoni: antagonisti recettoriali, analoghi antagonisti ecc.), e può essere reversibile. La castrazione nella femmina determina sintomi da mancata produzione ormonale e sterilità, ma non causa di per sé disturbi sessuali; nel maschio la carenza ormonale che ne deriva determina la totale scomparsa del desiderio e un'attenuazione dei caratteri sessuali secondari, pur persistendo la possibilità di avere erezioni; quando la castrazione del maschio avviene in età prepuberale impedisce lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari oltre che inibire la libido e la potenza sessuale (eunuchismo); la terapia androgena sostitutiva pone rimedio in modo completo a tale effetto negativo sulla libido e sui caratteri sessuali secondari. Talora utilizzata in passato per "curare" l'ipersessualità maschile. Con un'accezione simbolica, nella psicoanalisi il termine si riferisce a una situazione di perdita o a un complesso di situazioni limitanti che inibiscono il soggetto.
Fase del metabolismo, nell'ambito della quale si attua la demolizione delle sostanze introdotte nell'organismo a scopo alimentare o con altre finalità (per esempio, farmaci).
Composto chimico che si forma nell'organismo durante i processi catabolici (per esempio, l'urea, l'ammoniaca).
enzimi che catalizzano la demolizione dell'acqua ossigenata in acqua e ossigeno; sono metalloproteine, il cui gruppo prostetico (cioè la parte non proteica) è rappresentato dal ferro. Tali enzimi hanno la capacità di proteggere i tessuti dai perossidi, cioè da quei composti chimici che si formano nel corso di processi ossidativi e che sono in grado di agire come tossici sulle cellule alterandone importanti funzioni vitali.
Il soggetto mantiene per un tempo indefinito una certa posizione, in uno stato di inerzia e torpore, estraneo all'ambiente, pur senza la completa abolizione della coscienza. Quando è molto intensa, possono essere impresse all'arto del soggetto posizioni abnormi e scomode (flexibilitas cerea). Si ritrova nel morbo di Parkinson e nei parkinsonismi, dove è determinata dalla rigidità. Il termine è anche usato in psichiatria, con significato in parte analogo, particolarmente in stati tossici acuti e nella schizofrenia (vedi anche catatonia).
Forma farmaceutica per uso esterno, composta da una pasta molle contenuta in una garza, da applicarsi calda sulla parte malata del corpo. Viene preparato al momento dell'uso adoperando farine vegetali (per esempio, farina di lino) stemperate in acqua a caldo, o in una soluzione di farmaci, in un infuso o un decotto.
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