Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Processo infiammatorio di una o di tutte e due le salpingi uterine che generalmente si diffonde all'ovaio vicino (ovarosalpingite, o annessite). Quando l'infiammazione si estende fino alle ovaie si parla, più precisamente, di annessite. Esistono svariate sotto-categorie di salpingite ma, in genere, sono tutte provocate da batteri che si annidano a livello dell'utero, attraverso la vagina: in particolare, i germi capaci di scatenare il processo morboso sono gli stafilococchi, gli streptococchi, i bacilli tubercolari ed il gonococco.
Asportazione di una o di tutte e due le salpingi uterine in conseguenza di processi patologici di natura infiammatoria o tumorale (gravidanza extrauterina, piosalpinge ecc.).
Detta anche tromba o tuba di Falloppio, costituisce ciascuno dei due canali dalla forma simile a tromba che collegano le ovaie con l'utero aprendosi medialmente nella cavità di quest'ultimo e lateralmente nella cavità peritoneale. Le salpingi uterine sono contenute nel margine libero di una plica peritoneale del legamento largo (mesosalpinge) e hanno il compito di dirigere la progressione dell'uovo dall'ovaio verso l'utero e degli spermatozoi dall'utero verso l'uovo. Nella salpinge uterina si distinguono una prima porzione, detta infundibolo, un segmento più ampio, detto ampolla, un tratto più stretto, detto istmo, e una porzione terminale, propriamente chiamata salpinge.
La salmonellosi è un'infezione dell'apparato digerente provocata dai batteri di forma bastoncellare appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, del genere Salmonella.
La trasmissione avviene attraverso cibi infettati che tuttavia non presentano alterazioni visibili o odori particolari; solo in pochi casi, infatti, il batterio riesce a mettere in atto il suo ciclo metabolico.
Nei casi in cui ciò avviene, si produce idrogeno solforato (H2S), che genera un odore sgradevole, il segno più chiaro di un cibo avariato.
I cibi più comunemente considerati a rischio sono:
1) carne cruda;
2) uova;
3) pollame;
4) latte non pastorizzato e i suoi derivati;
5) maionese fresca;
6) creme e succhi di frutta non pastorizzati.
I primi sintomi hanno inizio a 12-24 ore dall'ingestione del cibo avariato, producendo dolori addominali, aerofagia e un sapore di uova marce in bocca. Poi sopravvengono vomito, crampi, febbre, allucinazioni.
Segue poi un giorno di stasi; il giorno successivo si presentano feci liquide, gialle, particolarmente odorose e a pH acido.
La malattia termina nel momento in cui l'organismo riesce a liberarsi del batterio legatosi all'epitelio intestinale.
Appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, è un bacillo gram-negativo, asporigeno, aerobio, mobile, agente patogeno del tifo.
Appartenente alla famiglia delle Enterobacteriacea, è un bacillo gram-negativo, asporigeno, aerobio facoltativo, mobile, agente patogeno del paratifo.
Il salmone è un pesce tipico dei mari freddi del Nord (Scozia, Norvegia e Canada) ed è sempre più apprezzato sulle nostre tavole. Il salmone nasce in acqua dolce e poi migra attraverso l'oceano, compiendo viaggi di migliaia di chilometri per poi tornare al luogo in cui è nato. Il salmone migliore è quello pescato libero nei corsi d'acqua, il cosiddetto salmone selvaggio, che però è ormai sempre più difficile da reperire. In commercio si trovano infatti per lo più i salmoni d'allevamento della specie Salmo salar. Vi sono diverse specie di salmone; il più ricercato da pescatori e buongustai è il Chinhook, mentre il Sockeye costituisce i due terzi del totale del pescato e rappresenta la base della pesca industriale.
Il salmone maggiormente apprezzato è quello affumicato con legni aromatici (ginepro, rosmarino, lauro). Le tecniche di affumicatura sono quella orizzontale e quella verticale, la seconda produce una carne migliore, più soda. Il consumo di salmone è sconsigliato ai bambini con meno di due anni (l'alto contenuto lipidico può infatti ostacolarne la digestione), mentre per quello affumicato è opportuno attendere fino ai quattro-cinque anni d'età. I contenuti lipidici e proteici del salmone variano a seconda dell'età del pesce: per quanto concerne i grassi si va dall'8% circa in età giovane, fino al 13% per il pesce adulto conservato, mentre per il contenuto proteico si passa dal 17% circa fino al 19-20% (con la conservazione si può arrivare fino al 23%). Si tratta dunque di un alimento prettamente lipidico-proteico. Nell'oceano Pacifico si pesca la specie Oncorhynchus che è meno grassa, costa di più e viene identificata dalle diciture king reale, argentato, keta o rosa.
Perché è importante - Il salmone è particolarmente ricco di acidi grassi polinsaturi (omega-3) che hanno una funzione di riserva ma sono anche componenti fondamentali della membrana cellulare. Fin dal 1970 Dyerberg aveva mostrato la correlazione fra il consumo di pesce (grazie appunto agli omega-3) e la bassa incidenza di cardiopatie negli eschimesi. In teoria perché si abbia un beneficio dall'assunzione di pesce (grasso) occorre assumerne 3-4 porzioni alla settimana. Il modo più semplice e meno costoso di farlo è di utilizzare porzioni da 100 g di salmone al naturale.
INFO AL. - Salmone al naturale Carboidrati: 0; proteine: 20; grassi: 10; acqua: 65; calorie: 170.
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