Ulcera
Di dr.psico (del 14/07/2007 @ 21:40:43, in Lettera U, visto n. 1981 volte)
L'ulcera gastroduodenale è la lesione della mucosa dello stomaco o del primo tratto del duodeno. Provoca un dolore epigastrico che cessa con l'ingestione del cibo per ricomparire poche ore dopo. La malattia colpisce soprattutto i maschi di età compresa tra i 40 e i 70 anni e può causare emorragie e perforazione. È solo di recente che è stato attribuito a un batterio (Helicobacter pilori) un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'ulcera. Le tecniche diagnostiche e le terapie si basano pertanto sulla ricerca di tale batterio e la sua successiva eliminazione. Il test del respiro (urea breath test) è molto affidabile; consiste nell'assunzione di un liquido o di un cibo solido che contiene urea marcata con sostanze radioattive del tutto innocue; dopo un tempo opportuno il paziente espira in uno strumento che misura l'urea. Poiché per il batterio è fondamentale la scissione dell'urea in anidride carbonica e ammoniaca, dalla differenza fra l'urea assunta dal paziente e quella emessa si può scoprire la presenza del batterio. Un'altra tecnica diagnostica è la gastroscopia con biopsia gastrica, molto attendibile solo quando la colonia dei batteri è molto numerosa, cioè all'inizio della patologia. Esistono anche test sierologici che rilevano gli anticorpi anti-batterio; recentemente si è introdotto il test fecale, basato sulla ricerca della proteina specifica del batterio nelle feci del malato. Meno affidabili sono ormai considerati il test della saliva o il test immunologico di Prick. Per la terapia si usano cocktail di farmaci (almeno tre); la cura consiste in due antibiotici (per esempio tetracicline e amoxicillina) e un farmaco per la diminuzione della secrezione acida dello stomaco. Al cocktail si aggiunge bismuto in forma colloidale che funge da antibatterico locale e protegge la parete gastrica. Normalmente la terapia dura una settimana. Attualmente sembra che la via di diffusione più facile del batterio sia il vomito, meno la saliva e le feci. Sono comunque le scarse condizioni igieniche che favoriscono la diffusione maggiore; si stima che nei paesi in via di sviluppo dell'Africa la totalità della popolazione sia contagiata dal batterio. La percentuale scende al 70% in Russia, al 50% in Italia e al 30-40% in Gran Bretagna e America del Nord.