Il tri-test si effettua preferibilmente tra la 15a e la 17a settimana di gravidanza, consiste nel dosaggio di tre ormoni circolanti nel sangue materno durante la gravidanza, tali sostanze prodotte dal feto e dalla placenta sono l'alfafetoproteina (AFP), l'estriolo-non-coniugato (uE3) e la gonadotropina corionica (hCG).
L'epoca di gestazione va determinata con esattezza, infatti, la concentrazione degli ormoni varia durante la gravidanza.
La valutazione combinata di queste tre sostanze e di altri parametri (eta' materna, peso, fumo, etcc.) permette di individuare le donne con un rischio aumentato di partorire un feto affetto da Sindrome di Down, difetti del tubo neurale o da altre anomalie cromosomiche.
Rischio aumentato per Sindrome di Down
ATTENZIONE: il TRI-TEST può stabilire se esiste una probabilità' maggiore rispetto ad un valore di riferimento scelto (cut-off), che il feto sia affetto, ma non significa che il feto sia sicuramente malato. Il valore del cut-off, puo' cambiare da regione a regione.
La diagnosi puo' essere accertata solo attraverso l'indagine citogenetica fetale (amniocentesi).
In questo caso e' la coppia che deve decidere se sottoporsi o meno all'amniocentesi, non e' infatti obbligatorio eseguire l'amniocentesi.
Rischio non aumentato per Sindrome di Down
ATTENZIONE: Un rischio di S. di Down inferiore al cut-off, non esclude completamente la possibilita' che il feto sia affetto dalla Sindrome o da altre anomalie cromosomiche. Il tri-test e' in grado di individuare circa 2 feti su 3 affetti da S. di Down e 3 feti su 4 affetti da trisomia 18.
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