Paure infantili.
Di dr.ssa Anna Carderi (del 19/12/2013 @ 12:53:51, in Lettera P, visto n. 1024 volte)
Denominazione generica degli stati emotivi, con senso di ansia e angoscia, che i bambini provano di fronte a pericoli immaginari o reali: paura del buio, di essere abbandonati, di non essere alimentati, degli animali o degli insetti nel letto, delle attività motorie (saltare, tuffarsi, pattinare ecc.), delle persone sconosciute, dei ladri.ecc. Se si manifestano nel sonno, danno adito a pavor nocturnus. Le paure dei bambini possono essere divise in tre categorie: le paure innate, presenti alla nascita; le paure legate alla crescita che appaiono a diverse età; le paure apprese in seguito ad eventi traumatici o indotte dall’ambiente di vita. Elis distingue le paure infantili in due categorie principali: la paura di eventi esterni e la paura delle proprie inadeguatezze (ansia d'esame, ansia sociale ecc.). Viene così differenziata la paura di subire un danno fisico dalla paura di subire un danno di tipo socio-affettivo. In entrambi i casi le fasi cognitive che conducono alla paura sono costituite da tre tipi di cognizioni: - Qualcosa di brutto potrebbe accadere; - Se succede sarà orrendo e catastrofico; - Siccome sarà orrendo, allora devo preoccuparmene e pensarci in continuazione. Quando non vengono superate, le paure possono degenerare e trasformarsi in fobie oppure in stati ansiosi. La fobia è una paura persistente, intensa, difficile da controllare.