Denominazione generica degli stati emotivi, con senso di ansia e angoscia, che i bambini provano di fronte a pericoli immaginari o reali: paura del buio, di essere abbandonati, di non essere alimentati, degli animali o degli insetti nel letto, delle attività motorie (saltare, tuffarsi, pattinare ecc.), delle persone sconosciute, dei ladri.ecc. Se si manifestano nel sonno, danno adito a pavor nocturnus.
Le paure dei bambini possono essere divise in tre categorie: le paure innate, presenti alla nascita; le paure legate alla crescita che appaiono a diverse età; le paure apprese in seguito ad eventi traumatici o indotte dall’ambiente di vita.
Elis distingue le paure infantili in due categorie principali: la paura di eventi esterni e la paura delle proprie inadeguatezze (ansia d'esame, ansia sociale ecc.).
Viene così differenziata la paura di subire un danno fisico dalla paura di subire un danno di tipo socio-affettivo.
In entrambi i casi le fasi cognitive che conducono alla paura sono costituite da tre tipi di cognizioni:
- Qualcosa di brutto potrebbe accadere;
- Se succede sarà orrendo e catastrofico;
- Siccome sarà orrendo, allora devo preoccuparmene e pensarci in continuazione.
Quando non vengono superate, le paure possono degenerare e trasformarsi in fobie oppure in stati ansiosi. La fobia è una paura persistente, intensa, difficile da controllare.
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