L'acido prussico è tra i veleni più potenti conosciuti in natura, al pari dei suoi sali (cianuri). Si trova in molti vegetali (per esempio, nei noccioli di pesca, di ciliegia, di albicocca e soprattutto di mandorla, sotto forma di amigdalina; nelle piante di ortensia, sambuco ecc.). Agisce bloccando gli scambi di ossigeno nei tessuti. Può essere assorbito per ingestione, inalazione o contatto cutaneo. I sintomi sono: respiratori, con dispnea e cianosi; cardiocircolatori, con possibile collasso; a carico del sistema nervoso centrale, con disturbi extrapiramidali, irritabilità, depressione, convulsioni. Molti casi risultano mortali. La terapia consiste in rianimazione e somministrazione di antidoti.
|