Il tetano è una malattia infettiva grave, spesso con esito mortale, causata dalla tossina tetanica prodotta dal batterio Clostridium tetani (nell'immagine del microscopio elettronico); le spore del batterio si diffondono nell'ambiente attraverso le feci degli animali, soprattutto degli erbivori (equini, bovini). Pur essendo una malattia infettiva, il tetano non si trasmette da persona a persona. L'infezione si scatena quando le spore del batterio penetrano nell'organismo attraverso una ferita, anche banale, e il soggetto colpito non è protetto dall'effetto della vaccinazione. Le ferite che possono provocare il tetano sono generalmente quelle profonde, come una puntura dovuta a un chiodo, una spina o una scheggia, ma anche morsi di animali, ustioni o abrasioni. Poiché il Clostridium tetani è un batterio anaerobico e di conseguenza prospera in assenza di ossigeno, le ferite superficiali generalmente non presentano il rischio di infezione.
Questa patologia acuta provoca violenti spasmi muscolari, febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa, tachicardia.
La vaccinazione - Il vaccino antitetanico è disponibile dagli anni Venti ed è costituito dalla anatossina tetanica, cioè dalla tossina resa innocua, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici da parte dell'organismo. La vaccinazione garantisce una protezione pressoché totale e la sua durata nel tempo è molto lunga; per mantenerne l'efficacia va comunque ripetuta ogni dieci anni (dopo un richiamo entro qualche mese). In Italia, grazie alla pratica diffusa della vaccinazione antitetanica nell'infanzia, i casi di tetano sono calati da oltre 700 all'anno negli anni Sessanta all'attuale centinaio. Oggigiorno contrae l'infezione chi non è mai stato sottoposto a vaccinazione, oppure chi non ha più seguito la profilassi dei richiami periodici. La ripetizione della vaccinazione infatti è obbligatoria solo per alcune categorie professionali particolarmente esposte al rischio (stallieri, muratori, pastori); tuttavia sarebbe sempre consigliabile immunizzarsi contro questa patologia, specialmente se si hanno in programma viaggi in Paesi esteri con una situazione sanitaria carente o se si praticano attività sportive od hobbistiche che presentano un certo livello di rischio.
|