si tratta di una patologia dovuta alla presenza, superiore alla norma, nel sangue di macroglobuline. Si distinguono due tipi di M. la primaria e la secondaria. Quest'ultima si può manifestare in malattie come le neoplasie, le infezioni croniche (tubercolosi,sifilide congenita,leishmaniosi viscerale) e la cirrosi epatica. La M. primaria è caratterizzata da una moltiplicazione tumorale di cellule linfoidi atipiche, che sintetizzano una elevate quantità di IgM. Questa moltiplicazione di cellule si ha nel fegato, nei linfonodi, e anche nel midollo osseo. I principali segnali sono dovuti alla sindrome da iperviscosità, malattia relativamente rara i cui bersagli sono i soggetti di età superiore ai 50 anni. I sintomi di M. sono aspecifici: senso di malessere, pallore. Seguiti da manifestazioni emorragiche in vari distretti, disturbi visivi, alterazioni neurologiche, sono presenti lesioni ossee. La malattia dal punto di vista clinico è definita dalle proprietà fisico-chimiche delle macroglobuline, che si depositano facilmente quando la temperatura del sangue si riduce, aumentano la viscosità del plasma, favorendo i fenomeni della coagulazione sanguigna. La cura si basa sul dare farmaci citostatici e plasmaferesi per eliminare le IgM patologiche.
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