Sievert
Di Admin (del 28/03/2011 @ 20:20:59, in Lettera S, visto n. 2469 volte)
Il sievert è l’unità di misura per gli effetti della radioattività. Si usa per capire i danni che le radiazioni ionizzanti come raggi x, raggi gamma o particelle alfa e beta producono sul corpo umano. Con i Sievert vengono misurate tutte le attività che prevedono un'esposizione alle radiazioni: dal lavoro nei laboratori di medicina alle singole radiografie che si devono fare a scopo diagnostico, al lavoro nelle centrali nucleari. La radioattività è l'effetto del decadimento degli atomi instabili o come l’Uranio. E’ presente normalmente una piccolissima quantità di questi atomi in natura e questo comporta una esposizione naturale alle radiazioni. Infatti si calcola che normalmente un individuo sia esposto in anno 2,4 mSv, cioè 2,4 millisievert. Chiaramente sarebbe meglio non ricevere tale dose in un giorno, ma a volte è necessario per fare una radiografia, senza che ci sia un danno alla salute. Le cose cambiano con l’aumentare delle radiazioni: 1 sievert (cioè mille volte 1mSV) assorbito in un'ora può causare lievi alterazioni temporanee dell'emoglobina. Da 2 a 5 sievert causano nausea, perdita dei capelli, emorragie. 4 sievert assorbiti nel giro di una settimana su tutto il corpo portano alla morte nel 50% dei casi se non si interviene terapeuticamente. Oltre 6 sievert, la sopravvivenza è improbabile. In medicina una TAC addome bacino lascia un dosaggio 30 millesievert, una radiografia circa 1 mSv, una scintigrafia 10÷20 mSv. Per questo motivo le donne in gravidanza non devono effettuare radiografie. La regola generale è non effettuare esami inutili e utilizzare tutte le precauzioni come indossare le protezioni in piombo per coprire le parti non interessate dall’analisi. Tutto è radioattivo in qualche misura e noi viviamo immersi in un mondo di radioattività... il problema è quanta ne riceviamo dall'ambiente e quanta può tollerarne il nostro organismo prima di subire un danno biologico. I Sievert ci aiutano a definire queste misure.