Shigella
Di Admin (del 04/10/2010 @ 12:00:21, in Lettera S, visto n. 2528 volte)
Shigella è un batterio Gram negativo, privo di motilità, che non forma spore e si presenta con forma bastoncellare. Grazie al suo DNA extracromosomico, è in grado di penetrare nelle cellule epiteliali.
E' classificato come un proteobatterio, del gruppo gamma. Appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae, come Escherichia coli e le specie di Salmonella. Secondo il NCBI Taxonomy Database, vi sono quattro specie nel genere Shigella: S. dysenteriae, S. flexeneri, S. boydii e S. sonnei. Le specie sono divise in 12, 13, 18 e 1 serotipi e sottotipi, rispettivamente. I sierotipi sono indicati con numeri; i sottotipi con lettere.
L’unico serbatoio per Shigella è l’uomo, sebbene si siano osservate epidemie prolungate anche nei primati.
La malattia causata da questo batterio è denominata shigellosi (in inglese bacillary dysentery). Classificazione: ICD-9 004; ICD-10 A03. Si tratta di una malattia batterica acuta, che interessa l’intestino crasso e il tenue distale. È caratterizzata da diarrea accompagnata febbre, nausea, a volte tossemia, crampi e tenesmus (a volte anche vomito). Le feci contengono sangue e muco (dissenteria); questa perdita di sangue è il risultato dei microascessi causati dagli organismi che invadono e danneggiano l’epitelio intestinale. Tuttavia, in molti casi, la diarrea è semplicemente acquosa. Sono comuni anche infezioni lievi o asintomatiche.
Le convulsioni possono essere una complicazione importante nei bambini piccoli. La batteremia è poco comune. Di solito si risolve senza trattamento, in 3-7 giorni. La severità e la mortalità dipendono dall’ospite, soprattutto dallo stato nutrizionale, e dall’aggressività del serotipo: S. dysentariae 1 spesso causa complicazioni gravi, come il megacolon tossico, e la sindrome emolitica uremica (HUS). S. sonnei ha, invece, un decorso clinico breve, con una mortalità tra i pazienti che non sono già gravi trascurabile. Certi ceppi di S. flexneri possono causare un artropatia reattiva (sindrome di Reiter) nei pazienti geneticamente predisposti.
Al momento non esistono vaccini. Tuttavia,una compagnia americana, sta sviluppando un vaccino trivalente (per shigella, ETEC e Campylobacter) per l’esercito americano.
La dose infettiva è molto bassa (10-100 batteri). La diagnosi si fa con l’isolamento di Shigella da feci o da tamponi rettali.
Si consiglia di utilizzare un terreno poco selettivo insieme con uno molto selettivo, oltre a un trattamento veloce dei campioni. S. dysenteriae type 1 è difficile da isolare perché inibito da alcuni terreni selettivi, compresi l’agar S/S.
La diffusione mondiale, ha un totale stimato di 600,000 morti all’anno. I due terzi dei casi e la maggior parte dei morti sono bambini sotto i dieci anni. È endemica sia nei paesi tropicali che temperati; in ogni caso, i casi notificati sono solo una piccola frazione dell’incidenza totale. In ogni comunità sono presenti diversi serotipi, portando ad infezioni miste anche con altri patogeni intestinali.
Nel mondo sviluppato S. sonnei è la più comune nei paesi sviluppati (dove è invece rara S. dysenterie). In tutte le aree del mondo si trovano forme di shigella resistenti agli antibiotici (anche S. dysenterie) a causa del loro uso indiscriminato.
Nei paesi sottosviluppati S. boydii e S. dysenterie è più comune nei paesi in via di sviluppo. Si tratta di una preoccupazione per le truppe americane nel Medio Oriente dove la shigellosi è particolarmente comune).
I più suscettibili sono i bambini sotto i dieci anni, gruppo in cui la mortalità è più alta e in cui i sintomi sono più gravi. Sotto i sei mesi, invece, è rara. Anche gli anziani, i debilitati e i mal nutriti di tutte le età sono particolarmente suscettibili alle forme più gravi e perfino alla morte. L’allattamento al seno è protettivo per i bambini piccoli.
Negli adulti sani l’infezione può essere molte volte asintomatica. Nelle famiglie, dopo che uno dei membri si è ammalato in un'altra sede, il 40% circa degli altri membri finisce per ammalarsi. Spesso i focolai riguardano maschi omosessuali; situazioni di sovraffollamento, dove l’igiene personale è poca (istituti per l’infanzia, prigioni, asili, ospedali mentali, campi di rifugiati).
E' stato riportato, nel 2002, un focolaio epidemico con 54 casi, in 9 asili, nella contea di Gaston, Carolina del Nord, USA.
La trasmissione può essere diretta, o mediata da acqua, alimenti o oggetti.
Il latte può essere un vettore di shigella se direttamente contaminato da materiale fecale. Gli altri cibi (conservati a temperatura ambiente) possono essere contaminati indirettamente da individui infetti o da insetti venuti in contatto con latrine.
Shigella si trasmette attraverso l’acqua se questa è stata contaminata con feci infette.
Inoltre si trasmette principalmente direttamente o indirettamente attraverso la via oro-fecale da soggetti malati o portatori che non si lavano accuratamente le mani e le unghie dopo la defecazione. La sua trasmissione è comune negli asili, e i bambini possono passarsela scambiandosi i giochi.
Il periodo di incubazione è di 12-96 ore, generalmente da 1 a 3 giorni. Per S.dysenteriae più di una settimana.
Shigella può essere trasmessa durante il periodo dell’infezione acuta e finché il batterio non è scomparso dalle feci (4 settimane dopo la malattia). Anche i portatori possono trasmetterla. Il tempo può essere ridotto a pochi giorni se si esegue un’appropriata terapia antibiotica.
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