La conflittualità di coppia è determinata dal diritto di prendere decisioni contro il nostro partner. Tutte le tensioni alte nascondono un problema emotivo che è generato dalla speranza profonda che una persona che ci fa sognare possa essere in grado di renderci felici, e invece sentiamo il gigante della contraddizione che ci fa esplodere al minimo indizio.
Le cattive risposte, le dimenticanze, l'indifferenza, ci fanno sentire feriti nel nostro orgoglio, non rispettati, aggrediti dalle dimenticanze.
I diversi modi di reagire
Il modo con cui reagiamo alle sofferenze e alle arrabbiature può essere impulsivo o trattenuto/esplosivo.
Il tratto impulsivo si coniuga con l'abitudine a dire senza controllo, quello che fa arrabbiare, a volte con parole pesanti che però l'impulsivo considera poco importanti perché ha ceduto ad una emozione e sostiene che non era quello che voleva dire davvero. L'impulsivo non capisce perché viene preso tanto sul serio nella sua aggressione. Il carattere trattenuto/esplosivo si esprime attraverso la tendenza a sopportare e a sorvolare sui problemi fino a raggiungere un punto di non ritorno ed esplodere spesso su problemi irrilevanti. L'intensità della sua rabbia, crea disorientamento nelle persone che sono abituate ad aspettarsi una buona tenuta. Accanto alla modalità con cui viene agito lo scontro un fenomeno che va studiato con attenzione è la modalità con cui viene riportata la pace e ripresa la vita di coppia.
La riconciliazione è fondamentale per andare avanti e bisogna imparare ad uscire in tempo utile da una tensione continua o estrema che può compromettere le decisioni immediate o il futuro. Le rotture e le riconciliazioni animano la vita delle coppie e a volte varrebbe la pena di ricostruire, a freddo, il copione con cui esprimiamo malessere, ira e riconciliazione, per avere una idea dinamica delle emozioni forti. Potremmo dichiarare: cartello giallo "sono in fase di tempesta", cartello rosso "sto saltando" e agire poi il ritorno come volontà di riaprire le trattative della vita insieme. Il conflitto esplosivo, la rabbia dirompente così come il costante scontro o la resistenza passiva, raccontano il dolore del "non essere". La coppia debole che nasce solo dai bisogni si rompe alle delusione delle attese; la coppia forte che nasce dall'attrazione e dal desiderio si rompe quando si spengono i fuochi emotivi e si precipita nella routine. Quando incontriamo il divieto psichico alla riconciliazione, dobbiamo ricordarci che sono stati d'animo che nascono da qualcosa che si è creato quando eravamo piccoli.
Il gioco dell'Io e del Noi
La rabbia e il dolore sono più gravi quando abbiamo attraversato periodi molto difficili nell'infanzia e nell'adolescenza e al/alla partner abbiamo chiesto, in modo implicito o esplicito, di riparare la nostra ferita e invece ci sentiamo traditi nelle nostre attese. Ogni coppia deve fare il gioco dell'Io e del Noi: mantenere un impegno a vivere la vita individuale e nello stesso nutrire il Noi della coppia e anche questa buona regola può essere fonte di scontri su come gestire lo spazio individuale e quello relazionale.
Nella valutazione del modo di agire lo scontro gli impulsivi pensano: "sono esagerato ma sincero" mentre i trattenuti/esplosivi che sono stati troppo pazienti, che stanno allevando egoisti e che è normale che si esploda se gli altri esprimono molte pretese e poco amore. Agli impulsivi in terapia si insegna ad "accendere" il cervello quando monta la rabbia e a valutare il peso delle parole; ai trattenuti/esplosivi si prescrive di discutere volta per volta i problemi che si presentano senza accumulare dato che rischiano, quando esplodono, a loro volta, di non avere il senso della misura.
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