È una proliferazione maligna di plasmacellule nel midollo osseo;una plasmacellula tumorale è chiamata mielomatosa e nel mielosa aumentano di numero e attività;il mielosa multiplo,quindi,è chiamato in questo modo per il tipo di cellule che lo caratterizza(mielomatose) e perché colpisce diverse zone del midollo.
Le CAUSE non sono del tutto chiare;quello che ad oggi si sa con certezza è che il mielosa non si presenta frequentemente nei bambini,adolescenti e giovani adulti,avendo come picchi d’incidenza i 50,60,70 anni. Questo può essere spiegato considerando che con l’avanzare dell’età si riduce l’efficienza del sistema immunitario ad eliminare potenziali precursori delle cellule mielomatose; inoltre aumenta l’impatto cumulativo delle esposizioni ambientali.
Il mielosa è più frequente negli uomini che nelle donne;molto probabilmente sono implicati fattori ormonali ed esposizioni professionali. Vi sono inoltre differenze tra i diversi Paesi; negli afro-americani è molto comune;molto probabilmente sono implicate una serie di interazioni genetiche-ambientali.
Si presenta con frequenza più elevata in soggetti che svolgono professioni esponendosi a radiazioni e sostanze chimiche.
Fattori causali o scatenanti chiamati in causa sono le infezioni batteriche e virali,in particolare,HIV,epatite,EBV,CMV.
Esistono diverse forme di mielosa multiplo:1)MGUS:gammopatia monoclinale di incerto significato,non richiede terapia e solo nell’1% dei casi evolve verso il mielosa. 2)MIELOMA ASINTOMATICO:è caratterizzato da una lieve anemia,lieve danno osseo,predispone alle infezioni e evolve molto lentamente;deve essere strettamente monitorato e in alcuni casi richiede terapia per correggere l’anemia o i danni ossei. 3)PLASMACITOMA:è caratterizzato da cellule mielomatose che crescono in una zona circoscritta dell’osso o dei tessuti molli;viene generalmente trattato con radioterapia,raramente richiede l’intervento chirurgico. 4)MIELOMA ATTIVO:richiede spesso una terapia sistemica.
Il mielosa può presentarsi con quadri diversi da soggetto a soggetto e questo dipende essenzialmente dalla velocità di proliferazione delle plasmacellule e dalla quantità e dal tipo di immunoglobuline prodotte.
Generalmente le cellule mielomatose crescono in ammassi nel midollo e si rendono visibili come zone di osteolisi alla radiografia dello scheletro;raramente danno origine ad osteoporosi;comunque sia in entrambi i casi ne risulta una maggiore fragilità ossea che predispone a fratture patologiche.
Quando le plasmacellule tumorali diventano molto numerose,possono impedire la normale replicazione delle altre cellule presenti nel midollo;potrà quindi derivarne anemia,leucopenia,piastrinopenia.
Le immunoglobuline notevolmente aumentate renderanno il sangue più viscoso:si andrà,allora,incontro alla sindrome da iperviscosità con ipertensione arteriosa,fragilità capillare,tendenza alle emorragie spontanee,disturbi neurologici. Alcune immunoglobuline hanno un’aumentata tendenza ad accumularsi a livello renale,compromettendone la funzione.
Per arrivare alla DIAGNOSI di mielosa multiplo è necessario eseguire una serie di esami: 1)BIOPSIA e/o AGOASPIRATO OSTEOMIDOLLARE:è l’esame più indicato per stabilire la percentuale di cellule tumorale nel midollo; 2)ESAMI DEL SANGUE:emocromo(per determinare la severità,la presenza di plasmacellule,la riduzione di piastrine o globuli bianchi),esame chimico-fisico(per valutare funzionalità renale,ldh e calcemia),esami specifici per le proteine(elettrforesi,immunofissazione,freelite test); 3)ESAMI DELLE URINE; 4)ESAMI PER VALUTARE L’APPARATO SCHELETRICO:radiologia convenzionale(per visualizzare aree di osteolisi,fratture o cedimenti);rmn(per studiare con più accuratezza cervello e vertebre),TC8per meglio definire eventuali compromissioni nervose),Pet(per monitorare l’evoluzione della malattia).
La STADIAZIONE del mielosa multiplo serve per valutare la diffusione della malattia nell’organismo,valutarne la gravità,prevedere l’evoluzione e stabilire la migliore terapia da attuare. Si parlerà di STADIO I in presenza di una massa tumorale bassa che non ha ancora provocato complicanze gravi;non c’è anemia,non ci sono lesioni ossee visibili alla radiografia dello scheletro,la quantità di immunoglobuline nel siero e nelle urine non è elevata,la calcemia è normale;in questo stadio la malattia può essere completamente asintomatica e non richiedere terapia specifica. Nello STADIO II sono compresi tutti i pazienti che non soddisfano i criteri per lo stadio I o II. Si parlerà di STADIO III se è presente grave anemia dovuta alla malattia,calcemia elevata,presenza di almeno tre lesioni ossee,aumento importante delle immunoglobuline nel siero o nelle urine.
Ogni stadio è suddiviso in. A(se sono assenti danni renali) o B (in presenza di insufficienza renale con un valore di creatininemia maggiore di 2mg/dl).
Il mieloma multiplo può dare diversi QUADRI SINTOMATOLOGICI in base alla sua gravità:1)ANEMIA per riduzione del numero e dell’attività dei precursori dei globuli rossi ad opera delle cellule tumorali presenti a livello midollare;questa si manifesta con astenia e debolezza; 2)DANNO OSSEO,rigonfiamento osseo,cedimenti,fratture; 3)CALCEMIA ELEVATA può portare a confusione mentale,disidratazione,stipsi,astenia,debolezza; 4)INFEZIONI RIPETUTE; 5)EMORRAGIE; 6)NAUSEA e VOMITO; 7)PERDITA DI PESO.
La TERAPIA del mieloma multiplo dipende soprattutto dallo stadio e dall’età del paziente.
Lo stadio I non richiede in genere alcuna terapia, almeno al momento della diagnosi. Soprattutto se il paziente è anziano si preferisce aspettare l'eventuale progressione della malattia e l'insorgenza di una o più complicanze, prima di iniziare la terapia. Questo per risparmiare al paziente gli effetti collaterali della terapia che potrebbero essere più fastidiosi dei sintomi causati dal mieloma multiplo.Quest'atteggiamento si fonda su due presupposti fondamentali: 1) La malattia si è purtroppo rivelata non guaribile con alcuna delle terapie a nostra disposizione. Anche il trapianto di midollo, riservato però ai pazienti più giovani, riesce ad eliminare definitivamente il mieloma multiplo solo in una certa percentuale di soggetti2)Il mieloma multiplo in stadio I non progredisce sempre e in ogni caso: la progressione può essere spesso lenta ed avvenire anche dopo molti anni, durante i quali il paziente può aver goduto una buona qualità di vita senza rischio d'effetti collaterali dei farmaci o d'ospedalizzazione, ecc. Inoltre la maggioranza dei pazienti con mieloma multiplo è anziana, sicuramente più fragile rispetto ai giovani. In pratica la terapia va riservata ai pazienti con mieloma multiplo in III stadio; a molti (ma non tutti) di quelli con malattia in stadio II ed eccezionalmente a quelli con stadio I. Nella terapia del mieloma multiplo un ruolo fondamentale svolge laCHEMIOTERAPIA, essendo la malattia disseminata nel corpo già al momento della diagnosi. La RADIOTERAPIA da sola ha un ruolo marginale, riservato in pratica ai rari casi di plasmocitoma solitario osseo od extramidollare; questa modalità terapeutica ha invece un importante ruolo palliativo nel trattamento ad esempio delle aree d'osteolisi specie se causa di frattura patologica e/o d'intenso dolore. Nella maggioranza dei casi la forma di chemioterapia più frequentemente usata è l'associazione di un CORTISONICO con un farmaco chiamato MELFALAN; sono somministrati per os per alcuni giorni ogni 4-6 settimane. Nei pazienti con meno di 70 anni, il TRAPIANTO DI MIDOLLO autologo con cellule staminali del sangue periferico è divenuto oramai la terapia di prima scelta, qualora le condizioni del paziente permettano di sopportare la chemioterapia ad alte dose che precede sempre l'infusione delle cellule staminali.. Recentemente risultati promettenti sono stati ottenuti con la compinazione dell'autotrapianto seguito dal trapianto allogenico a condizionamento ridotto, il cosiddetto "minitrapianto"Sorprendenti possono essere considerati invece i risultati ottenibili in circa un terzo dei pazienti con la TALIDOMIDE da sola o associata con il DESAMETASONE (un cortisonico), tanto che sono in corso studi di vlutazione dell'associazione dei due farmaci come terapia iniziale ("di prima linea") nei pazienti con mieloma multiploUn farmaco che è stato utilizzato in molti pazienti è l'INTERFERONE. Al momento della sua introduzione aveva suscitato molte speranze, andate purtroppo deluse perché l'analisi della sopravvivenza dei pazienti così trattati non ha dimostrato un sicuro e definitivo beneficio.
Oggi si parla anche di TERAPIA DI SUPPORTO:1)TRASFUSIONI di componenti del sangue per migliorare l’anemia(globuli rossi),la piastrinopenia(emoconcentrati piastrinici); 2)FATTORI DI CRESCITA per aumentare il numero di globuli bianchi; 3)RADIOTERAPIA per il trattamento delle fratture patologiche; 4)ANTIBIOTICI per la profilassi e terapia delle infezioni; 5)BIFOSFONATI per controllare l’eventuale ipercalcemia,alleviare il dolore alle ossa.
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