Aumento di volume e di consistenza associato a modificazione della posizione del pene. Si tratta di un fenomeno riflesso dell'eccitazione sessuale del maschio ed è legata alla vasodilatazione arteriosa nei corpi cavernosi che consente un brusco afflusso di sangue al pene causandone l'allargamento e l'allungamento. L'aumento di volume nei corpi cavernosi provoca a sua volta un aumento di pressione e quindi il blocco del deflusso venoso la tumescenza. In questo modo si trasforma in rigidità presupposto fondamentale per la penetrazione. grazie all'erezione il glande si scopre ed è importante a tal fine che il prepuzio sia elastico e il frenulo abbastanza lungo per evitare che si verifichi dispareunia. L'erezione non può essere direttamente controllata dalla volontà ma rappresenta un complesso e delicato meccanismo che ha bisogno dell' interazione di fattori psichici, ormonali, vascolari e neurologici. Il pene infatti di norma si trova in stato di flaccidità grazie al sistema ortosimpatico e lo stimolo erettile deve essere in grado di rimuovere questo tono adrenergico inibitorio. Dopo la detumescenza riprende il tono inibitorio ed inizia il periodo refrattario. La comprensione del meccanismo dell erezione è importante sia per spiegare i deficit erettili da stress legati a un ipertono simpatico sia per lo studio e la ricerca di nuove sostanze come neurotrasmettitori e neuromodulatori che da utilizzare in diagnostica e in terapia. L'erezione può essere di natura psicogena o riflessa. La prima può essere attivata attraverso fantasie o stimoli tattili, uditivi, olfattivi, visivi e mediata dal simpatico toracolombare ed è in grado di persistere in caso di lesioni del midollo al di sotto della seconda vertebra sacrale. La seconda è invece attivabile tramite stimolazione tattile genitale o da stimoli provenienti dal retto e dalla vescica e mediata dal parasimpatico sacrale ed è mantenuta in caso di lesione midollare al disopra della seconda vertebra sacrale. Nel corso di tutta la vita il maschio sano ha erezione notturne spontanee in concomitanza con le fasi REM del sonno, con almeno 3-6 episodi ogni notte della durata di 10-30 minuti ciascuno. La rilevazione di queste erezioni insieme a quelle mattutine è fondamentale nell'individuare i deficit erettili. Le caratteristiche dell'erezione cambiano fisiologicamente in base all'età: il giovane ha erezioni spontanee frequenti rapide e molto valide mentre l'anziano ha erezioni meno frequenti e raggiunte in un tempo più lungo e sono spesso meno valide. Il riflesso eiaculatorio nell'anziano è più lento e ne deriva che la fase di plateau può essere più lunga, mentre molto più rapida è la detumescenza e più duraturo invece il periodo refrattario.
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