Detta anche dispnea da decubito è una forma particolare di difficoltà respiratoria (dispnea)in posizione supina e più in generale da distesi in cui la respirazione è possibile solo in posizione eretta o seduta.
Per ovviare al disturbo, il paziente a letto deve utilizzare numerosi cuscini. L'ortopnea è di frequente riscontro in tutti i casi di insufficienza cardiaca sinistra, con aumento delle pressioni nel circolo polmonare e tendenza all'edema polmonare.
Fa seguito alla dispnea da sforzo.
Si può verificare anche in pazienti con asma e bronchite cronica, così come in quelli con apnea del sonno o disturbo da attacco di panico. Inoltre si manifesta anche in pazienti con obesità addominale o ascite (stati patologici che determinano un ostacolo all'espansione polmonare) e in pazienti con alcuni disturbi respiratori in cui la meccanica polmonare è favorita dalla assunzione della posizione eretta. Inoltre si associa a patologie che colpiscono il diaframma, in particolare la paralisi diaframmatica bilaterale. In questi ultimi pazienti il meccanismo che determina la dispnea in posizione supina è verosimilmente associato ad una alterazione diaframmatica che si ripercuote sul livello di respirazione al termine del volume corrente e sui suoi rapporti con il volume di chiusura.
È causata da un aumento del ritorno venoso al cuore: il sangue, durante il decubito, dalla circolazione splanica e dagli arti inferiori si ridistribuisce alle sezioni destre del cuore, determinando una congestione ed un aumento di pressione a livello dei capillari polmonari.
È il disturbo opposto alla platipnea.
In questi pazienti la difficoltà respiratoria si associa spesso a tosse notturna: quest'ultimo sintomo, anch'esso indicativo di insufficienza cardiaca, tende spesso ad essere trascurato.
L'ortopnea tende ad attenuarsi non appena il paziente assume la posizione seduta o dorme a letto con dei cuscini aggiuntivi.
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