La sifilide è una malattia infettiva a trasmissione sessuale diffusa in tutto il mondo. Secondo la tradizione, fu introdotta in Europa dai marinai di Cristoforo Colombo di ritorno dall'America e, in Italia, dalle armate dei soldati di Carlo VIII nel '400 che causarono un'epidemia.L'infezione è causata dall'agente Treponema pallidum, una spirocheta (dal greco speira, spirale) lunga 6-15 m, ovvero un batterio dalla caratteristica forma di bastoncino ricurvo elicoidale. Nel 2001 è stata completata l'intera sequenza del genoma di questo batterio. Si contrae quando c'è un'erosione cutanea o di mucosa, quasi sempre attraverso il rapporto sessuale, ma anche tramite l'utilizzo di oggetti contagiati, come bicchieri, rasoi ecc., mediante trasfusione di sangue o plasma infetto e per via transplacentare.
La malattia evolve in tre fasi distinte: nella prima compare sui genitali (sul prepuzio negli uomini o sulle grandi labbra nelle donne) un nodulo duro e indolore (sifiloma), localizzato sul rivestimento cutaneo o mucoso, in corrispondenza del punto d'ingresso del treponema. Tale lacerazione va presto incontro a ulcerazione e si ha anche un'adenopatia a carico delle linfoghiandole della regione. L'inequivocabilità dei sintomi di questa prima fase permette di intervenire terapeuticamente, prima che inizi il periodo secondario.
In seguito compare la febbre e un'eruzione cutanea generalizzata, con il gonfiore che interessa le ghiandole linfatiche. La malattia a questo punto può evolvere in modo benigno, in un terzo dei casi, con la guarigione spontanea, oppure rimanere latente (il test al Treponema risulta sempre positivo) o, nell'ipotesi infausta, evolvere verso la fase terziaria (dopo pochi mesi o anche molti anni, fino a 25), quando le lesioni attaccano le valvole cardiache, il cervello e il midollo spinale e potenzialmente tutti gli organi del corpo. Se la sifilide non viene curata adeguatamente nelle prime fasi, la malattia diventa letale. Le gomme luetiche sono le caratteristiche espressioni anatomopatologiche di questo periodo e consistono in noduli duri di diverse dimensioni e a lento ritmo di accrescimento che con il tempo possono rammollirsi, riempirsi di un liquido gommoso pieno di spirochete e ulcerarsi. L'infiltrazione di queste gomme nel sistema nervoso centrale, nelle viscere e nelle ossa porta a lesioni la cui gravità varia in relazione all'organo colpito.
Dal momento che il batterio è in grado di passare la placenta e infettare il feto, si parla anche di sifilide congenita, che si osserva nel neonato, figlio di una madre affetta da sifilide, ed è piuttosto simile alla sifilide secondaria. Può avere manifestazioni precoci e tardive. Tra quelle precoci, già presenti al momento della nascita o nei primi mesi di vita, vi sono le manifestazioni cutanee, cartilaginee, viscerali e una caratteristica infiammazione della mucosa nasale. Tra le alterazioni tardive invece vi sono lesioni nervose, gravissime alterazioni sensoriali e malformazioni ossee. Se la malattia è contratta in gravidanza, può portare all'aborto e alla morte del feto.
Un tempo malattia pericolosissima e molto spesso letale, è studiata con successo dal 1905, anno in cui due ricercatori tedeschi Schaudinn e Hoffman individuarono il batterio. Nel 1910 Wassermann introdusse il test seriologico che porta il suo nome per la ricerca del Treponema nel corpo umano. La sifilide è curata adeguatamente con la scoperta della penicillina (1943) a opera di Fleming, Abraham e Chain. In particolare la terapia prevede la somministrazione di benzilpenicillina con la completa remissione della malattia e la negativizzazione dei test seriologici. La terapia non permette però di rimediare eventuali danni a carico degli organi eventualmente già in atto. Per questo motivo è importante la prevenzione, evitando rapporti con partner infetti e utilizzando sempre il profilattico e, nel caso di infezione, un tempestivo intervento per la profilassi antibiotica.
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