Cardiomiopatia dilatativa
La cardiomiopatia dilatativa (chiamata anche miocardiopatia) è una dei disordini più comuni del miocardio. Si verifica quando il ventricolo sinistro, e spesso anche quello destro, risultano simmetricamente dilatati.
La cardiomiopatia dilatativa può essere secondaria a numerose condizioni, quali altre patologie (ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica), danno da agenti farmacologici (chemioterapia) o sostanze tossiche (ad esempio l'etanolo). Tuttavia, in moltissimi casi, non è possibile riconosce una causa evidente. In questo caso si definisce "cardiomiopatia dilatativa idiopatica".
Da recenti studi, è emerso che i soggetti che presentano un numero estremamente frequente di extrasistole (molte migliaia al giorno) possono sviluppare, a seguito di ciò, una forma di cardiomiopatia dilatativa. In questi casi, riducendo o annullando il numero delle extrasistole si assiste, nella quasi totalità dei casi, a una progressiva regressione della cardiomiopatia.
Ci sono vari tipi di miocardiopatia dilatativa:
* Miocardiopatia di Chagas
* Miocardiopatia alcolica
* Miocardiopatia aritmogena del ventricolo destro
La cardiomiopatia dilativa, al pari delle altre cardiomiopatie, è un delle cause di insufficienza cardiaca. Tachiaritmie ed embolia periferica o polmonare possono presentarsi in alcuni casi.
Gli esami utilizzati per comprendere meglio il danno ed eventuali altri danni collaterali sono:
* Radiografia del torace.
* Elettrocardiogramma.
* Ecocardiografia.
* Cateterismo cardiaco.
Non esiste una terapia specifica, ma il trattamento tende ad attenuare e curare l’insufficienza cardiaca, utilizzando diuretici, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotesina e bloccanti dei recettori betaadrenergici.
Il trapianto cardiaco si impone nei casi più gravi per salvare la vita alla persona.
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