Shiga, tossina di
Di Admin (del 23/06/2011 @ 11:27:14, in Lettera S, visto n. 6234 volte)
La tossina di Shiga è generata da una forma rara del batterio Escherichia coli. Normalmente questo batterio fa parte della flora intestinale, vive dell’uomo e aiuta far funzionare correttamente l’intestino. Esistono però dei ceppi di Escherichia coli pericolosi, che producono la tossina Shiga. Questo batterio killer, chiamato Stec, si trasmette attraverso cibo e acqua contaminati e con il contatto con animali. Gli alimenti principali responsabili dell’infezione sono latte non pastorizzato e formaggi, carne poco cotta, verdure consumate crude come spinaci o lattuga, succhi di frutta non pastorizzati.
L'esotossina prodotta da Shigella dysenteriae tipo 1 agisce inibendo la sintesi proteica cellulare. Come tutte le Vero-tossine, presenta una struttura molecolare costituita da due subunità: A e B5 (un pentamero). Attraverso l'oligomero B si lega ad un globoside (Gb3) di membrana e viene introdotta nel citoplasma della cellula infettata (per endocitosi mediata dal recettore), dopodiché il frammento A1 della subunità A, grazie alla sua attività catalitica N-glicosidasica, rimuove un residuo di adenina dal rRNA 28S (della subunità ribosomica maggiore) impedendo in tal modo il legame dell'aminoacil-tRNA al sito A del ribosoma provocando in definitiva un blocco della sintesi proteica.
A rendere la tossina Shiga particolarmente pericolosa è il fatto che l’infezione può essere trasmessa anche con dosi molto basse e con un tempo di incubazione abbastanza rapido, compreso fra tre e otto giorni. Si ritiene che esistano almeno 200 ceppi di Escherichia coli che producono la tossina, la metà dei quali può trasmettere malattie all’uomo. Tra queste la Sindrome emolitico-uremica. La malattia si manifesta con forte anemia, ridotto numero di piastrine nel sangue e insufficienza renale acuta. I primi sintomi sono diarrea emorragica, febbre vomito e forti dolori all’addome.
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