La colonscopia è un esame per esplorare le pareti interne del colon, alla ricerca di eventuali lesioni, ulcerazioni, occlusioni, tumori. La colonscopia è consigliata ad intervalli regolari di 5-6 anni come corretta attività di prevenzione per tutti i soggetti a rischio o dopo i 50 anni.
Permette di osservare direttamente il tratto digestivo inferiore, e cioè il retto, il sigma, il colon, il cieco ed il tratto terminale dell’ileo, attraverso l'introduzione di uno strumento che si chiama endoscopio. Tale metodica viene eseguita introducendo la sonda dall’ano e risalendo con lo strumento lungo il grosso intestino mediante la progressiva insuflazione di aria e complessi movimenti tecnici tesi a superare le numerose “pieghe” che il viscere compie. Per tale motivo, soprattutto in soggetti con colon particolarmente convoluto, l’esame può risultare fastidioso ed indaginoso e normalmente viene condotto in sedazione cosciente mediante la somministrazione di un farmaco ipnotico-sedativo.
Ciò nonostante, la colonscopia offre indubbi vantaggi rispetto alle altre metodiche di indagine del grosso intestino (clisma opaco con doppio contrasto, colonscopia virtuale). Essa infatti permette la visione diretta della superficie interna dell’organo e pertanto di rilevare anche minute formazioni proliferative (polipi), di valutare qualitativamente le alterazioni della trama vascolare sottomucosa (aree di flogosi ed angiodisplasie) e del colore della superficie mucosa e di individuare l’esatta sede di un sanguinamento. Inoltre consente di eseguire manovre operative come biopsie per esame istologico di aree sospette o neoformazioni endoluminali, polipectomie, emostasi di lesioni sanguinanti, dilatazione di aree stenotiche.
Per tali motivi, risulta intuitivo pensare che sia particolarmente difficile prevedere l’andamento di una colonscopia e che la collaborazione del paziente così come il mantenimento di un adeguato stato di coscienza e di un adeguata soglia del dolore siano fondamentali, in quanto campanello di allarme per una corretta o meno progressione dello strumento e quindi riduzione di possibili complicanze.
La pratica dell’endoscopia infatti insegna manovre atte a risolvere la formazione dei “loop” eseguendo quindi colonscopie in sicurezza e con superiore tollerabilità per il paziente.
Importanza della preparazione intestinale: è fondamentale che il paziente curi la propria preparazione intestinale fino all’emissione di feci acquose limpide, in quanto la capacità dell’endoscopio di lavare e rimuovere residui fecali è limitata e la presenza degli stessi coprendo la superficie mucosa intestinale limita l’accuratezza dell’indagine diagnostica. Per esemplificare è come guardare in una stanza piena di quadri ed armadi ove pertanto le pareti non saranno completamente visibili e quindi buchi o macchie sui muri passeranno inosservate.
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