La trippa è una frattaglia costituita dalla parte di apparato digerente del bovino compresa fra esofago e stomaco; dopo la macellazione viene sottoposta a pulizia e bollitura. È composta da rumine (la parte a forma di sacco più grande, detta anche trippa, croce, crocetta, pancia, trippa liscia o busecca), omaso (formato da lamelle, detto anche centopelli o foiolo) e reticolo (o cuffia, un piccolo sacco con aspetto spugnoso, detta anche cuffia, nido d'ape, bonetto o beretta). La trippa è un alimento consumato da lungo tempo: i greci la cucinavano sulla brace, mentre i romani la utilizzavano per preparare salsicce. Oggi è facilmente reperibile in commercio; la si trova già pulita e anche lessata.
Le vicende del morbo della mucca pazza (e la relativa disinformazione) hanno trascinato la trippa fra le parti a rischio: ingiustamente, visto che le norme entrate in vigore l'1/10/2000 prevedono la distruzione dell'intero intestino, ma non dei prestomaci (trippa) e dello stomaco. È preferibile conservarla in frigorifero immersa in acqua, affinché non ingiallisca. Le ricette per la preparazione della trippa sono moltissime, diverse da una città all’altra. È un piatto economico e molto nutriente, dal momento che ha un contenuto molto elevato di proteine e basso in grassi.
INFO AL. - Carboidrati: 0; proteine: 15,8; grassi: 5; acqua: 72; calorie: 108.
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