Piccola lesione della mucosa degli occhi, della bocca dovuta a infezione.
Afta epizootica
Malattia che colpisce bovini, caprini, suini, cammelli, cervi ed eccezionalmente i cavalli e l'uomo. Caratterizzata da elevata temperatura corporea e da eruzioni vescicolose sulla bocca, sui capezzoli e fra le unghie, è causata da un virus (del genere Aphtovirus) di cui sono state identificate diverse varietà. Ha un periodo di incubazione che va da due a quattordici giorni; la morte dell'animale può sopraggiungere in ogni fase della patologia (la mortalità varia dal 5 al 50% a seconda della gravità delle epidemie). Poiché si diffonde con estrema facilità (l'uomo attraverso le scarpe è uno dei vettori più importanti), provoca epidemie gravissime. Il virus può essere trasmesso dal vento anche a sessanta chilometri di distanza. Il vaccino consente un'immunità di sei mesi ca. L'uomo contrae eccezionalmente l'afta epizootica (febbre aftosa) attraverso il contatto con gli animali (se sono presenti lesioni cutanee o delle mucose) o, soprattutto i bambini, cibandosi di latte non pastorizzato o non bollito o latticini. I sintomi sono febbre, cefalea, la presenza di afte nella bocca e nella gola e, secondo alcuni, anche in organi più interni. L'afta epizootica è patologia non grave, a guarigione sicura, anche se spesso lenta.
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