Gestione non chirurgica della lombalgia

Una guida dell'Oms per evitare l'intervento

Gli esperti dell'Oms hanno pubblicato le prime linee guida sulla gestione della lombalgia cronica, condizione che colpisce 1 persona su 13 al mondo, con una tendenza alla crescita per via del costante invecchiamento della popolazione.
Il disturbo si associa a una marcata riduzione della qualità di vita, in particolare quando è presente dolore alle gambe correlato alla colonna vertebrale.
È stata pertanto elaborata una guida con le raccomandazioni basate sull'utilizzo di interventi non chirurgici.
La lombalgia cronica primaria è descritta come un dolore persistente o ricorrente di più di tre mesi senza attribuzione affidabile a una malattia sottostante o a una lesione strutturale. La guida considera 5 classi di interventi: educazione standardizzata, interventi fisici, interventi psicologici, farmaci e interventi multicomponenti. La guida è incentrata su quattro principi guida: cure olistiche e orientate alla persona, equità, cure non stigmatizzanti e non discriminanti, cure integrate e coordinate.
Necessaria è una valutazione clinica tempestiva, una fornitura di informazioni personalizzate, interventi mirati ai molteplici fattori della lombalgia cronica primaria e selezione di interventi in base alle esigenze e alle preferenze del paziente.

L'Oms raccomanda interventi non chirurgici per aiutare le persone che soffrono di lombalgia primaria cronica, fra cui:

1) programmi educativi che supportino la conoscenza e le strategie di cura di sé;
2) programmi di esercizi;
3) alcune terapie fisiche, come la terapia manipolativa spinale e il massaggio;
4) terapie psicologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale;
5) farmaci, come quelli antinfiammatori non steroidei (FANS).

Per affrontare l'insieme dei fattori fisici, psicologici e sociali che influenzano l'esperienza cronica della lombalgia. Nella linea guida sono presenti 14 interventi non sono raccomandati per la maggior parte delle persone nella maggior parte dei contesti. Questi interventi non dovrebbero essere offerti di routine, poiché la valutazione dell'OMS delle prove disponibili indica che i potenziali danni probabilmente superano i benefici. L'OMS sconsiglia interventi come:
1) tutori, cinture e/o supporti lombari;
2) alcune terapie fisiche, come la trazione su una parte del corpo;
3) alcuni farmaci, come gli antidolorifici oppioidi, che possono essere associati a sovradosaggio e dipendenza.

Fonte: Oms

22/01/2024 10:00:00 Andrea Sperelli


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