Trattamento combinato per abbattere il colesterolo

Statine ed ezetimibe per la terapia ipolipemizzante

Il trattamento combinato statina-ezetimibe (Nustendi) è molto efficace come terapia per ridurre i livelli di colesterolo Ldl nel sangue. La terapia dovrebbe essere presa in considerazione nei pazienti che non raggiungono l'obiettivo con una statina e in quelli con ipercolesterolemia familiare in prevenzione primaria.
Se anche con questa impostazione i livelli di colesterolo permangono alti, allora si può aggiungere un inibitore PCSK9, la proprotein convertasi subtilisina/kexina di tipo 9.
Sono i consigli della task force della European Atherosclerosis Society resi noti attraverso una guida pratica pubblicata su Atherosclerosis.
Gli esperti suggeriscono anche l'aggiunta di fenofibrato per i benefici vascolari in pazienti con diabete di tipo 2 e trigliceridi alti in terapia con statine. Se i trigliceridi rimangono fra 200 e 500 mg/dl, è consigliabile la somministrazione di icosapent etile a dosi elevate, valutando rischi e benefici.
La terapia con statine ad alta intensità riduce i valori di colesterolo Ldl di circa il 50%, ma per molti pazienti si tratta di un limite non sufficiente. Alberico Catapano, professore di farmacologia all'Università degli Studi di Milano e past president EAS, spiega: «Le linee guida non solo stabiliscono quale riduzione media dei livelli di colesterolo LDL si possa ottenere iniziando con una terapia ad alta intensità oppure con una terapia combinata, ma suggeriscono anche i passaggi per ottenere il controllo lipidico: iniziare con una statina, aggiungere ezetimibe se il paziente non è ancora all'obiettivo e se il target non è ancora raggiunto inserire un inibitore della PCSK9».
Un possibile esempio è dato da un paziente con colesterolo Ldl di 190 mg/dL, classificato ad altissimo rischio. In questo caso, per arrivare a 55 mg/dL non basta una statina ad alta intensità.
«L'aggiunta di ezetimibe ha due vantaggi. Il primo è che si arriva all'obiettivo più facilmente e rapidamente; il secondo è che l'associazione in una singola compressa migliora l'aderenza alla terapia», conclude Catapano.

Fonte: Atherosclerosis

22/07/2021 15:15:00 Andrea Sperelli


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