Qualcuno aveva previsto un disagio a lungo termine dal punto di vista psicologico causato dalla pandemia e dai suoi effetti su lavoro, economia e relazioni sociali. Il dato sui suicidi nei primi mesi del 2023 sembra confermare queste preoccupazioni. Da gennaio ad agosto si sono registrati 630 suicidi e oltre 500 tentativi, cifre in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2022, quando ci furono 351 suicidi e 391 tentati suicidi.
I dati sono stati comunicati dall'Osservatorio suicidi della Fondazione Brf - Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze - in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, del 10 settembre. "L'aumento dei suicidi e dei tentati suicidi, soprattutto tra i giovani - spiega David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi - è la drammatica punta di un iceberg di disagio psicologico per il quale non si è fatto nulla di concreto dopo la pandemia, tranne belle parole e dichiarazioni di intenti. Non si risponde ai bisogni psicologici con slogan facili o con iniziative effimere. La scuola italiana nel 2023 non ha programmi strutturali per fare prevenzione e ascolto, per aiutare i ragazzi e le famiglie là dove portano i loro problemi. Noi non ci stancheremo di denunciare questa situazione, che fa della salute psicologica un privilegio per pochi", dichiara Lazzari.
"I dati istituzionali attualmente disponibili - sottolinea il presidente della Fondazione, lo psichiatra Armando Piccinni - non sono correntemente aggiornati, tanto che l'ultimo Annuario statistico dell'Istat pubblicato nel 2022 contiene dei dati relativi al 2019. La Fondazione Brf, proprio per via della mancanza assoluta di dati aggiornati, ha istituito già durante la prima ondata della pandemia un Osservatorio suicidi, monitorando gli atti suicidari in base a un'attenta analisi delle notizie di cronaca, locali e nazionali".
La maggior parte dei suicidi si è registrato nel Nord (240) con il Centro area del paese meno colpita (138). Lo stesso trend si registra per i tentati suicidi.
"Al di là delle piccole differenze - spiega ancora Piccinni - è evidente dai numeri come il fenomeno sia drammaticamente diffuso e tocchi la nostra intera Penisola. Servono adeguate politiche di prevenzione del suicidio che coinvolgano tutti gli attori in gioco, dagli psicologi agli psichiatri, dagli insegnanti alle famiglie, specie considerando che il suicidio ha un'incidenza particolarmente grave tra i giovani".
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