Alcune sostanze di provenienza marina stanno diventando sempre più popolari per le loro proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antitumorali. Ma erosione e carie dentale, gengivite, alitosi, parodontite, fino ad alcune forme di tumore del cavo orale possono davvero trarre beneficio da queste sostanze?
Le malattie orali, che implicano problemi funzionali, estetici e di fonazione, costituiscono uno dei principali problemi di salute pubblica globale, hanno un impatto importante sula qualità della vita e ne soffrono all'incirca 3,5 miliardi di persone in tutto il mondo. Lo sviluppo delle principali patologie di denti e bocca è influenzato da fattori socioeconomici, fisiologici, traumatici, biologici, alimentari e igienici.
Attualmente, la principale strategia di prevenzione delle malattie orali consiste nell'igiene dentale, che inibisce la crescita dei batteri della placca che producono biofilm e lo spazzolamento dei denti è il metodo più comune per ottenere il risultato, insieme all'uso di collutorio e gomma da masticare senza zucchero nella routine quotidiana. Una bocca ben curata, con denti allineati e posizioni delle arcate che rispettino i criteri per una buona funzione, costituisce un elemento facilitatore importante per il mantenimento di una ideale igiene dentale.
Da un articolo pubblicato nel dicembre del 2021 su Frontiers in Nutrition emerge che alcune sostanze marine possono essere particolarmente utili nella cura di alcune di queste malattie.
“Sono sempre più numerosi gli studi che si occupano di questo tema, che è una nuova frontiera affascinante per la cura e il mantenimento della salute orale, anche se siamo ancora all'inizio della valutazione scientifica degli effetti sulla salute umanaâ€, commenta Valerio Maccagnola, presidente nazionale di FACExp. “Lo scopo ultimo della ricerca scientifica è quello di trovare sempre nuovi strumenti per la nostra pratica clinica, al fine di tutelare la salute orale che l'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come uno stato di assenza di dolore cronico della bocca e del viso, cancro orale e della gola, infezioni e piaghe orali, malattia parodontale (gengiva), carie, perdita dei denti e altre malattie e disturbi che limitano la capacità di un individuo di mordere, masticare, sorridere, parlare e il benessere psicosocialeâ€.
Con il miglioramento della tecnologia biologica e la ricerca approfondita di farmaci biochimici marini, è stato isolato e identificato un numero crescente di sostanze bioattive marine, attualmente più di 4.000 composti, ma solo un piccolo numero di essi è stato intensamente studiato e sfruttato. In termini di struttura chimica, questo tipo di sostanze marine è composto principalmente da peptidi, polisaccaridi, alcaloidi, acidi grassi insaturi e steroidi. In particolare, alcune alghe marine contengono composti bioattivi che sono potenziali agenti per il trattamento delle forme più diffuse di tumore del cavo orale, che totalizzano oltre 650mila nuovi casi e 300mila morti all'anno nel mondo. La loro efficacia dipende dalla capacità di modulare il sistema di difesa antiossidante e l'apoptosi, la distruzione programmata della cellula alla fine del suo ciclo vitale, nel cancro orale. Ad esempio, lo studio riporta che la microalga blu-verde Spirulina riduce sensibilmente il rischio di tumore riducendo la formazione di placche su lingua e mucosa che possono degenerare in malattia cancerosa.
In attesa che la ricerca scientifica metta a disposizione sostanze capaci di prevenire fattori di rischio di malattia orale e procedure in grado di migliorare lo stato di benessere oro-dentale, pur consapevoli che durante le vacanze estive talvolta ci si concede qualche libertà in più, consigliamo di non modificare i protocolli individuali di igiene domiciliare concordati con il proprio igienista.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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