Mangiare frutta da giovani può ridurre le probabilità di sviluppare sintomi depressivi in età avanzata. Lo afferma uno studio della National University di Singapore pubblicato sul Journal of Nutrition, Health and Aging che ha coinvolto 13.738 soggetti seguendoli per circa 20 anni.
L'associazione positiva potrebbe spiegarsi con l'alto livello di antiossidanti e micronutrienti antinfiammatori all'interno della frutta, in particolare vitamina C, carotenoidi e flavonoidi. Si tratta di sostanze in grado di ridurre lo stress ossidativo e inibire i processi infiammatori che possono influenzare lo sviluppo dei sintomi depressivi.
Koh Woon Puay del Healthy Longevity Translational Research Programme della Nus Medicine e Principal Investigator dello studio ha dichiarato: "Il nostro studio sottolinea l'importanza del consumo di frutta come misura preventiva contro la depressione correlata all'invecchiamento. I partecipanti che consumavano almeno 3 porzioni al giorno, rispetto a quelli che consumavano meno di una porzione al giorno, sono stati in grado di ridurre significativamente la probabilità di depressione correlata all'invecchiamento di almeno il 21%. Ciò può essere ottenuto mangiando una o due porzioni di frutta dopo ogni pasto".
Nella prima fase dello studio - dal 1993 al 1998 - è stato chiesto ai partecipanti di rispondere a un questionario strutturato sulla frequenza con cui consumavano una porzione standard di ciascun alimento al giorno, per 14 frutti e 25 verdure. Nel 2014-2016, quando i partecipanti avevano un'età media di 73 anni, i sintomi depressivi sono stati esaminati utilizzando un test standard (Geriatric Depression Scale).
Dopo aver escluso potenziali fattori confondenti, i ricercatori hanno scoperto che un maggior consumo di frutta era associato a minori probabilità di insorgenza dei sintomi depressivi.
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