Alcuni disturbi mentali potrebbero aumentare il rischio di ictus, in particolare ansia, depressione e insonnia. A dirlo è una ricerca della Seoul National University College of Medicine pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology da un team guidato da Eue-Keun Choi.
I ricercatori si sono serviti del database del National Health Insurance Service coreano, che copre l'intera popolazione del paese. Del campione facevano parte 6.557.727 soggetti fra i 20 e i 39 anni sottoposti a visite mediche fra il 2009 e il 2012 senza storia di infarti o ictus precedenti e con età media di 31 anni.
Circa 856.927 (13,1%) partecipanti presentavano almeno un disturbo. Tra questi quasi la metà (47,9%) soffriva di ansia, più di uno su cinque (21,2%) di depressione e uno su cinque (20%) di insonnia. I partecipanti sono stati seguiti fino a dicembre 2018, durante un follow-up di 7,6 anni si sono verificati 16.133 infarti e 10.509 ictus.
I soggetti con uno dei disturbi indicati mostravano una probabilità di infarto del 58% superiore e un rischio di ictus del 42% superiore rispetto alle persone senza disturbi. Il rischio di infarto era elevato per tutti i disturbi studiati, con un'entità che variava da 1,49 a 3,13 volte.
Rispetto ai partecipanti senza disturbi, il rischio di infarto era 3,13 volte più alto nei soggetti con disturbo post-traumatico, 2,61 volte più alto per la schizofrenia, 2,47 volte più alto per il disturbo da uso di sostanze, 2,40 volte più alto per il disturbo da uso di sostanze, 2,29 volte superiore per il disturbo di personalità , 1,97 volte superiore per i disturbi alimentari, 1,73 volte superiore per l'insonnia, 1,72 volte superiore per la depressione, 1,53 volte superiore per l'ansia.
Il rischio di ictus è risultato più di tre volte maggiore per il disturbo di personalità , 2,95 per la schizofrenia, 2,64 per il disturbo bipolare, 2,44 per il disturbo da uso di sostanze, 1,60 per la depressione, 1,45 volte maggiore per l'insonnia.
Lo studio sottolinea quindi l'importanza di considerare la salute mentale come fattore di prevenzione per l'ictus.
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