I tumori testa-collo colpiscono sempre prima

Aumentano i casi legati all'Hpv fra i più giovani

Aprile è il mese dedicato alla sensibilizzazione sui tumori del distretto testa-collo, un gruppo di neoplasie considerate rare, ma tutt'altro che trascurabili. In Italia, nel solo 2024, si stimano circa 5.977 nuove diagnosi, pari al 3% di tutti i tumori maligni.
Nonostante la relativa bassa incidenza, questi tumori rappresentano un problema clinico e sociale di grande rilievo, poiché possono compromettere funzioni fondamentali come respirare, parlare, e mangiare, con impatti importanti sulla qualità della vita.
Fumo e alcol restano i principali fattori di rischio per lo sviluppo di questi tumori, ma negli ultimi anni è emersa una nuova realtà. È l'infezione da Papilloma Virus umano (HPV) (soprattutto HPV-16) che oggi riconosciuta come causa di un numero crescente di tumori orofaringei, in particolare quelli localizzati a livello delle tonsille e della base della lingua.
“A differenza dei tumori HPV-negativi - spiega Liliana Belgioia Consiglio Direttivo A.I.R.O. (Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica) - queste forme colpiscono pazienti più giovani (età media intorno ai 50 anni), presentano una prognosi più favorevole con una migliore risposta ai trattamenti”.
Le strategie terapeutiche per i tumori testa-collo includono chirurgia, chemioterapia e radioterapia, spesso combinate in base alla localizzazione e all'estensione della malattia. In particolare, nella malattia localmente avanzata, la radioterapia rappresenta uno dei trattamenti cardine, con intenti curativi.
Uno studio ha dimostrato che nei tumori orofaringei in fase iniziale/intermedia, la radioterapia è equivalente alla chirurgia robotica, sia in termini di efficacia che di qualità di vita post-trattamento.
“Proprio in considerazione della maggiore sensibilità alla radioterapia e alla chemioterapia delle forme correlate all'infezione da HPV, la ricerca - continua Marco Krengli, Presidente A.I.R.O. - sta esplorando strategie di de-intensificazione terapeutica, con l'obiettivo di ridurre la tossicità dei trattamenti mantenendo alti tassi di controllo della malattia. Una medicina più personalizzata, quindi, è sempre più a portata di mano”.
Diventa fondamentale riconoscere i segnali di questi tumori, informare sui fattori di rischio e acquisire una maggiore consapevolezza su una realtà ancora troppo silenziosa, ma che colpisce anche soggetti giovani, allo scopo di migliorare la diagnosi precoce e arrivare a cure sempre più efficaci e meno impattanti.

22/04/2025 11:54:00 Andrea Sperelli


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