Esisterebbe una relazione fra il global warming e l'incidenza statistica dei calcoli renali. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze PNAS da Tom Brikowski del dipartimento di Geologia dell'Università del Texas (Dallas).
I ricercatori hanno messo a confronto l'incidenza dei calcoli renali con le temperature medie della zona chiamata in America la "cintura dei calcoli", ovvero il Sud-Est (Arkansas, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi,North Carolina, South Carolina, Tennessee) dove la malattia è molto diffusa, identificando un rapporto tra temperatura ambientale e calcolosi. La disidratazione - così viene spiegato il fenomeno- è uno dei principali fattori di rischio: minore è il volume delle urine, maggiore il rischio di formazione di calcoli renali.
Il passo successivo è stato usare le mappe dell'Intergovernmental Panel on Climate Change sul riscaldamento globale. Risultato? Viene stimato un considerevole aumento (fino al 30% in più entro il 2050) della calcolosi nelle regioni interessate.
Secondo gli esperti, sarebbe questo uno dei primi esempi degli effetti del riscaldamento globale sulla salute umana.
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