È in partenza nel Regno Unito il più grande trial mai realizzato per testare se l'intelligenza artificiale è accurata e affidabile quanto un radiologo nella lettura degli esami nel rilevare il cancro al seno, riducendo così i tempi di diagnosi e sopperendo alla carenza di medici radiologi che si prevede raggiungerà il culmine nei prossimi anni. Cinque diversi tipi di Ai saranno utilizzati per analizzare i due terzi (circa 462.000) delle almeno 700.000 mammografie eseguite in 30 centri di screening per il tumore al seno in UK, a partire da quest'anno. Le restanti 238.000 scansioni saranno esaminate nel modo tradizionale da due radiologi e i due insiemi di risultati verranno confrontati.
Ad annunciare il trial il Dipartimento della salute e dell'assistenza sociale (Dhsc) in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, lo scorso 4 febbraio confermando anche di essere al lavoro su un nuovo piano nazionale dedicato alla diagnosi e al trattamento del cancro, come riporta il Guardian.
Se il sistema si dimostrerà efficace, gli ospedali potrebbero sostituire con l'Ai uno dei due radiologi oggi interpellati per esaminare ogni mammografia alla ricerca di segni di tumore, secondo il cosiddetto sistema del “secondo lettore”. Potrebbe quindi essere sufficiente un solo radiologo per la lettura dell'esame, con l'AI a fornire un secondo parere, liberando numerosi specialisti per altre attività e riducendo i tempi di attesa dei pazienti per i risultati di test diagnostici come radiografie e risonanze magnetiche.
“Questo trial rivoluzionario potrebbe rappresentare un passo significativo per la diagnosi precoce del tumore al seno, offrendo alle donne diagnosi più rapide e precise quando è più necessario”, ha dichiarato Lucy Chappell, consigliere scientifico capo del Dhsc e amministratore delegato del National Institute for Health and Care Research, che finanzia lo studio da 11 milioni di sterline.
Già nel 2023 uno studio più piccolo condotto in Svezia su circa 80.000 donne (pubblicato su the Lancet Oncology), aveva dimostrato che l'uso dell'Ai era sicuro e poteva ridurre il carico di lavoro dei radiologi di circa la metà, senza aumentare il numero di “falsi positivi. Un primo dato ma non ancora sufficiente per implementare il sistema in clinica”, spiega Samantha Harrison, responsabile delle evidenze strategiche presso Cancer Research UK: “Il numero di casi di cancro diagnosticati ogni anno è in aumento, e innovazioni come questa potrebbero aiutare a ridurre la pressione sul personale dell'Nhs e ad abbattere le liste di attesa. Abbiamo bisogno di più ricerca per comprendere come l'Ai possa supportare lo screening del cancro, quindi è fantastico vedere il governo britannico finanziare questo trial”.
Sebbene però l'Ai abbia un “potenziale immenso per aiutare i medici a gestire la crescente domanda di test diagnostici e cure oncologiche”, come fa notare Katharine Halliday, presidente del Royal College of Radiologists, comporta anche “rischi significativi”. Halliday ha evidenziato infatti la necessità che gli algoritmi siano attentamente progettati per fornire risultati affidabili per tutte le donne, indipendentemente dal loro background etnico. Ha inoltre espresso preoccupazione per il fatto che, mentre i risultati del trial non saranno disponibili per diversi anni, la carenza di consulenti specializzati nell'Nhs potrebbe raggiungere il 40% entro il 2028.
Fonte: AboutPharma
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
2466 volte