L'assunzione di farmaci diretti contro la malattia di Alzheimer ha l'effetto di ridurre il volume cerebrale. Lo afferma uno studio pubblicato su Neurology da un team del Florey Institute of Neuroscience and Mental Health di Melbourne.
Tra i farmaci analizzati c'è anche l'anticorpo lecanemab, l'ultimo ad essere stato approvato per il trattamento della malattia.
La metanalisi mostra una maggiore perdita di volume cerebrale nei pazienti trattati rispetto a quelli che hanno assunto un placebo, e la perdita è più evidente in quelli che hanno ricevuto la dose più alta di lecanemab.
Dall'analisi emerge anche un legame fra la riduzione del volume cerebrale e l'effetto collaterale comune dei farmaci anti-Alzheimer, cioè il gonfiore del cervello, che spesso si presenta senza sintomi.
Secondo alcuni, la riduzione del volume cerebrale potrebbe essere connessa con la rimozione della proteina beta-amiloide dal cervello e la conseguente riduzione dello stato infiammatorio.
Scott Ayton, che ha guidato il lavoro, afferma: “Stiamo parlando della possibilità di danni cerebrali dal trattamento”, dice Ayton, che è stato invitato da Eisai a far parte di un comitato consultivo sul lancio di lecanemab in Australia. “Trovo molto singolare che questi dati, che sono molto importanti, siano stati completamente ignorati dal settore”.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
244864 volte