L'abbigliamento del medico influisce su salute del paziente

Studio svela l'esistenza di questo curioso nesso

Un grande studio internazionale ha mostrato l'influenza determinata dall'abbigliamento del medico sulla salute dei suoi pazienti. Ciò che il medico indossa, infatti, rappresenta una forma di comunicazione non verbale in grado di influenzare la relazione col paziente, determinando una maggiore o minore aderenza alle cure e addirittura un'eventuale riduzione del tasso di mortalità.
Un team di ricercatori di vari paesi guidati da Sanjay Saint e Nathan Houchens dell'Università del Michigan ha raccolto l'opinione di oltre 9.000 pazienti sull'abbigliamento dei loro medici curanti in tre tipi di istituzioni: ospedali, cliniche private e studi specialistici.
Le persone hanno compilato un modulo con 22 domande corredate dalle foto di un dottore o una dottoressa abbigliati in diversi modi. Ai soggetti veniva chiesto una preferenza rispetto ai vari tipi di abbigliamento.
I medici fotografati avevano espressioni costanti con inquadrature coerenti per illuminazione, sfondo, posa, ecc. Per evitare il cosiddetto fenomeno dell'ancoraggio per cui la prima scelta influenza le successive, il genere del medico della prima foto da giudicare veniva assegnato a caso.
Le valutazioni si basavano su una scala da 1 a 10 con cui i pazienti potevano esprimere il valore che l'abbigliamento ispirava loro su cinque prerogative: competenza, affidabilità, premura/attenzione, disponibilità/accessibilità, empatia.
In una seconda fase, sono state presentate 7 fotografie dello stesso medico con vari tipi di abbigliamento. I pazienti dovevano scegliere quello più adatto a seconda del contesto clinico.
L'analisi delle risposte ha fatto emergere il fatto che, nonostante il camice sia considerato universalmente il capo d'abbigliamento per eccellenza del medico, a contare è anche cosa si trova sotto di esso.
Qui emergono le differenze geografiche e di cultura dei vari paesi. In Italia, sotto il camice, i pazienti preferiscono un abbigliamento formale sobrio sia per gli uomini che per le donne. Anche i pazienti americani prediligono la formalità nell'abbigliamento, ma non ritengono necessario indossare un camice. Una preferenza probabilmente influenzata dalle tante serie tv mediche in cui i protagonisti lavorano senza camice.
In Svizzera piace invece l'abbigliamento casual, ma sotto il camice si accoglie con favore anche lo scrub verde o blu che noi in genere associamo ai chirurghi delle sale operatorie.
«Da tempo i colleghi Sanjay Saint e Nathan Houchens si occupano di questi aspetti dell'assistenza collaborando soprattutto con centri svizzeri — conclude Stefano Fumagalli, docente di Medicina interna geriatrica all'Università di Firenze e coautore italiano dello studio —. Il professor Saint ha sensibilizzato anche l'Oms sulle aspettative che i pazienti nutrono sull'abbigliamento dei loro medici. Per quanto queste varino in funzione delle norme socioculturali, del contesto e della personalità di ognuno, in alcuni casi come per i medici del Pronto soccorso e per i chirurghi, sono pressoché universali. Ma se le preferenze variano, va cercato un approccio su misura che abbini l'abbigliamento al contesto coltivando una relazione col paziente che ne aumenti la soddisfazione, la fiducia, le aspettative e gli esiti di salute».

01/03/2023 15:00:00 Andrea Sperelli


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