La balbuzie colpisce circa l'1% della popolazione italiana, con punte del 5% in età prescolare, circa 250 mila bambini in Italia.
Con l'inizio dell'anno scolastico si riapre una delle più profonde cicatrici della memoria. Spesso succede infatti che un alunno che balbetta, arrivi a sviluppare la falsa credenza di non essere portato per le attività intellettuali oppure di non essere all'altezza di una carriera scolastica. Una tale credenza porta presto alla decisione di abbandono degli studi.
Un insegnante purtroppo, non è aiutato nel compito della comprensione di un tale problema da nessuno dei tanti corsi di aggiornamento che è chiamato a seguire. Eppure il problema della balbuzie non è trascurabile perché i balbuzienti dalle scuole ci passano, a volta però perdendosi nella difficile strada che li aspetta.
La scuola è una “comunità educante” e l'insegnante è per natura sua un “educatore”. L'insegnante - educatore deve essere in grado di riconoscere le cause degli insuccessi e non deve limitarsi alla esclusiva trasmissione di contenuti, che non vanno considerati il fine dell'insegnamento ma costituiscono lo strumento utile per la formazione della personalità dell'alunno. Come dice L.Corradini in "Educare nella scuola”: “non c'è altro modo per sviluppare una vita da uomini che quello di interessarsi profondamente gli uni degli altri, di discutere, di cercare insieme che cosa continuare e che cosa innovare. Il risultato non è mai scontato”.
Ecco alcuni consigli utili che gli insegnanti possono osservare:
1. Non dire all'alunno "rallenta" o semplicemente “rilassati". Non serve a nulla e gli fa sentire che sei concentrato sul suo modo di parlare.
2. Non completare le parole o anche non parlare al suo posto, anticipandogli le parole.
3. Educa tutti i membri della classe all'ascolto e a rispettare i turni della conversazione. Per tutti i bambini - e soprattutto quelli che balbettano - è molto più facile parlare quando ci sono poche interruzioni e hanno l'attenzione dell'ascoltatore.
4. Aspettatati la stessa qualità e quantità di lavoro da parte dello studente che balbetta come colui che non lo fa.
5. Dare l'esempio nella comunicazione. Spesso un insegnante che parla velocemente induce nel balbuziente l'idea di avere fretta per cui durante un dialogo o una interrogazione egli cercherà di fare in fretta. La velocità per una persona che balbetta unita all'ansia di essere interrogato può accentuare il problema. Quindi parla con gli studenti che balbettano senza fretta, facendo buon uso delle pause.
6. Segui il contenuto, non la difficoltà. Come? Fai delle osservazioni in modo da far capire che stai ascoltando il contenuto del messaggio, non come lo si dice.
7. Avere magari un confronto con lo studente che balbetta sulle sue esigenze. Rispettale ma non essere accomodanti. Non trattarlo da diverso, tendi solo la mano come si fa quando si comprende. Quindi in definitiva comprensione e mai pena.
“La nostra guida, nella sua semplicità, può essere veramente uno strumento di grande utilità e di svolta. Specie se pensiamo che gratuitamente, tramite internet può arrivare dovunque alla distanza di un clic” - aggiunge Enzo Galazzo, autore della guida e presidente dell'Associazione Vivere Senza Balbuzie e continua - “Devo dire che siamo molto soddisfatti dal primo mese di distribuzione in quanto portali molto visitati dagli insegnanti così come alcune scuole ci stanno sostenendo”. I comportamenti scorretti da parte degli insegnanti sono purtroppo molti e possono essere corretti facilmente.
La guida è scaricabile gratuitamente dal forum del blog http://www.balbuzie-news.it dopo essersi registrati.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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