L'ecografia per l'inserimento del catetere venoso centrale

Riduce i casi di punture arteriose e pneumotorace

Secondo una revisione pubblicata su Jama Internal Medicine, l'uso dell'ecografia riduce in maniera significativa le complicanze legate all'inserimento del catetere venoso centrale.
L'analisi, realizzata dai ricercatori del St Michael's Hospital di Toronto guidati da Bijan Teja, si è basata sui dati relativi a 130 studi. Dall'analisi è emerso un tasso globale di complicazioni maggiori attorno al 3%. Il ricorso all'ecografia assicura una riduzione significativa delle complicanze, dalle punture arteriose ai casi di pneumotorace.
Fra le limitazioni dello studio va ricordata l'eterogeneità delle definizioni di esito tra gli studi e la variazione nelle popolazioni di pazienti esaminate. Inoltre, molti degli studi non fornivano descrizioni dettagliate dello scopo dell'uso del catetere o della competenza degli operatori.
È opinione comune, tuttavia, che l'uso del catetere venoso sia in generale eccessivo: “Occorre fare ogni sforzo per limitare l'uso del catetere venoso centrale alle situazioni in cui è clinicamente appropriato”, concludono Teja e colleghi.
Anche un articolo di accompagnamento firmato da Elie A. Saade dell'Ospedale Universitario di Cleveland si dice d'accordo: “Con l'emergere di nuove ricerche e di pratiche in evoluzione, la tradizionale dipendenza dai CVC per varie applicazioni cliniche è in fase di rivalutazione. Tuttavia, l'uso rimane elevato, il che suggerisce che sono necessari ulteriori sforzi per incentivare i clinici di prima linea a ridurne l'utilizzo”.

Fonte: JAMA Internal Medicine 2024. Doi: 10.1001/jamainternmed.2023.8232
Jama Internal Medicine

JAMA Internal Medicine 2024. Doi: 10.1001/jamainternmed.2023.8243
Jama Internal Medicine

03/05/2024 12:05:00 Andrea Piccoli


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