Stando ai risultati di una ricerca apparsa su Blood Advances, Sars-CoV-2 preferirebbe i soggetti con gruppo sanguigno A, nei quali il rischio di ammalarsi è superiore rispetto a chi ha ad esempio il gruppo sanguigno 0.
Sean Stowell, ricercatore della Harvard Medical School di Boston, spiega: "Abbiamo dimostrato che la parte della proteina spike del Sars-CoV-2 che consente al virus di invadere le cellule mostra affinità per le cellule del gruppo sanguigno A e il virus a sua volta mostra una capacità preferenziale di infettare le cellule del gruppo sanguigno A".
"In un gruppo di diverse migliaia di persone, alcuni studi suggeriscono che le persone con gruppo sanguigno A hanno il 20% di probabilità in più di essere infettate dopo l'esposizione alla Sars-CoV-2 rispetto a quelle con gruppo sanguigno 0. Ma le persone con gruppo sanguigno 0 possono comunque contrarre il virus e trasmetterlo ad altri. Inoltre, fattori come l'età e le condizioni croniche come le malattie cardiache sono più importanti del gruppo sanguigno nel determinare il rischio di infezione grave da Sars-CoV-2. Il gruppo sanguigno è solo una delle tante variabili che influenzano la probabilità di contrarre l'infezione in seguito all'esposizione al Sars-CoV-2".
Già in passato uno studio cinese aveva mostrato una correlazione, poi confermata da una ricerca cui aveva partecipato anche l'Università degli Studi di Milano-Bicocca. In un altro studio realizzato dagli scienziati della University of Southern Denmark, i ricercatori hanno confrontato i dati provenienti dal registro sanitario danese con oltre 47mila positivi e quelli di circa 2 milioni di cittadini sani.
È emerso che la percentuale di positivi fra le persone con gruppo sanguigno 0 era inferiore a quella dei gruppi A, B e AB.
Il secondo studio, firmato da scienziati della University of British Columbia, ha segnalato invece che i pazienti con gruppi sanguigni A o AB corrono un rischio maggiore di sviluppare una forma grave di Covid-19 rispetto a quelli con gruppo sanguigno 0 o B.
La ricerca si è basata su 95 pazienti gravi ricoverati in un ospedale di Vancouver, scoprendo che quelli con i gruppi sanguigni A o AB avevano bisogno con maggior frequenza della ventilazione meccanica per danni polmonari e della dialisi per insufficienza renale.
“Questi due nuovi studi confermano una serie di evidenze già note sul legame tra il Sars-Cov-2 e i gruppi sanguigniâ€, commenta Paolo Bonfanti, professore di Malattie infettive in Bicocca, tra gli autori della ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine. “Accanto ai tre fattori di rischio ormai noti per essere legati a una maggior gravità della malattia, che sono l'età avanzata, il sesso maschile e la comorbidità , ci sono anche dei fattori di tipo genetico, come appunto quelli legati all'espressione del gruppo sanguigno, che possono contribuire a spiegare il perché alcune persone sviluppano una forma più lieve e altre una forma più grave della malattia. Possiamo, quindi, affermare che c'è un fattore genetico che condiziona sia la sensibilità all'infezione che la risposta alla malattia e che questo è legato in qualche modo ai gruppi sanguigniâ€, conclude l'esperto.
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