In occasione della Giornata internazionale delle persone anziane, l'Osservatorio Sanpellegrino ricorda l'importanza di mantenere il giusto livello di idratazione per l'organismo, soprattutto con l'avanzare dell'età. Oltre a praticare una moderata attività fisica e seguire un'alimentazione equilibrata in questa importante fase della vita, è necessario prestare attenzione anche all'apporto giornaliero di acqua per contrastare la disidratazione.
Una buona abitudine che risulta particolarmente rilevante per gli anziani, poiché sintomi come secchezza delle mucose, scarso turgore della pelle, costipazione, sonnolenza, letargia e alterate capacità mnemoniche, sono molto frequenti nella terza età e possono essere dovuti anche alla disidratazione. Non solo, è necessario considerare che, con l'avanzare dell'età, possono sopraggiungere diversi problemi fisici e, in questi casi, l'acqua è una sostanza nutritiva che non può mancare nella dieta di tutti i giorni.
“Fattori come la minore massa muscolare, la ridotta funzione renale e l'alterato stimolo della sete contribuiscono ad aumentare il rischio di disidratazione per le persone anziane. È fondamentale, dunque, come buona abitudine, assumere almeno 1,5 litri di acqua al giorno per tenere bilanciato il livello di liquidi nel corpo, soprattutto durante i periodi di cambio stagione”, afferma il Professor Alessandro Zanasi, esperto dell'Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation. “Inoltre, è opportuno tenere conto anche dei momenti in cui concentrare l'assunzione di acqua nel corso della giornata: per ottenere benefici a fronte di stitichezza, incontinenza e risvegli notturni, si raccomanda di bere principalmente al mattino; si sconsiglia, invece, di bere immediatamente prima e durante i pasti, per evitare la sensazione di riempimento gastrico e il senso di sazietà”.
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